"Posti di lavoro per gli amici"| La mafia imponeva le assunzioni - Live Sicilia

“Posti di lavoro per gli amici”| La mafia imponeva le assunzioni

Nella foto, Biondino e l'arresto di Guerrera

Il capomandamento di Resuttana-San Lorenzo Girolamo Biondino, voleva "impostare" amici e parenti allo Spaccio alimentare. Con Silvio Guerrera aveva segnalato diversi nomi ai responsabili del centro, ma nessuno di loro era stato chiamato. I boss volevano che i "raccomandati" facessero i capi reparto.

Operazione Apocalisse, i retroscena
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PALERMO – “Fai lavorare pezzo di crasto! Non gli costava niente…”. Il capo mandamento di Resuttana-San Lorenzo parlava così con Silvio Guerrera in merito all’incontro con un dipendente dello Spaccio Alimentare di via Ugo La Malfa. I due si trovavano in macchina, erano risaliti a bordo del mezzo dopo un vivace dialogo con l’uomo al quale si erano rivolti già più volte per la “messa a posto” che – come l’inchiesta Apocalisse ha accertato – in questo caso si traduceva nell’imposizione di alcuni posti di lavoro. Biondino e i suoi fedelissimi volevano sistemare parenti e persone a cui dovevano ricambiare dei favori. Uno stipendio assicurato per lavorare come capi reparto. Ma si erano scontrati con problemi che stavolta Cosa nostra non riusciva a risolvere: i reparti erano “pieni” e per gli amici dei boss non c’era spazio:

Biondino: “Nel reparto dice che è difficile perché ne hanno assai perché quello allora, dice, che ne ha infilati un mare”.
Guerrera: “Si deve spaventare, minchia quando ha visto me la prima volta è diventato giallo!”.
Biondino: “Se lo puoi fare perché non lo devi fare? Gli ho detto, tu mi stai dicendo a me…e io gli ho detto: lo sa che non ci deve venire a cercare più neanche per una cosa personale, vero ?
Guerrera: Lo sai perché è un poco in preoccupazione?
Biondino: Quello con i l camice bianco tutte cose ti ha fatto vedere…lo poteva fare…
Guerrera: Benissimo
Biondino: …Benissimo senza avere nessuno… li passava e devono passare e
basta!
Guerrera: Lo può fare, lo può fare!

Insomma, Biondino e Guerrera si lamentavano perché le persone da loro segnalate non erano state chiamate per lavorare nell’ipermercato e a quel punto, era diventato necessario recarsi in un altro punto vendita, quello di via Pietratagliata. Sempre durante il tragitto in macchina, il capo mandamento e Guerrera fanno il punto della situazione.

Biondino: “Ieri è venuto a trovarmi il picciotto che gli ho mandato” ed è venuto a raccontarmi dei posti, fare e dire. Li ha chiamati questi?”
Guerrera: No, ancora non ha chiamato”. A nessuno ha chiamato di quelli che gli hai dato tu? No mi ha detto tre, tre miei. Mi deve dare … oltre a questi pure la frutta!”.
Biondino: “Dovremmo incontrarlo a questo”.
Guerrera:
Sabato mi faccio una camminata con la scusa che mi compro una cosa da lui”.
Biondino: “Cornuti lui i posti mi deve dare! L’altra volta gliel’ho detto, quanti sono 40…40? A noi”.
Guerrera: “Vediamo per sabato  gli dico a mio compare: vai a trovarlo e gli dico che gli dice … i miei mettiti là, al capo del reparto…perché là si devono impostare…”

Una trattativa, quella dei boss, che non aveva avuto esito positivo. Biondino e Guerrera avrebbero voluto “impostare” almeno quaranta persone, ma si erano scontrati contro un muro di gomma anche nel corso di altri incontri con chi, secondo loro, avrebbe potuto permettere le nuove assunzioni. I due entravano nel supermercato, facevano finta di fare la spesa, davano un’occhiata tra gli scaffali. Tra i clienti e i dipendenti individuavano la persona a cui rivolgersi e gli dicevano se potevano “parlare un attimo”. Ma al ritorno verso la base operativa del clan, dai dialoghi emerge la rabbia dei boss per i tentativi di imporre i lavoratori andati in fumo.

Biondino: Vaffanculo! Che spiegazioni ti devo dare che quello ti ha spiegato tutte cose? Non ci ha fatto entrare nessuno!
Guerrera: Dice, io mi devo prendere soddisfazioni
Biondino: E non solo
Guerrera: E da dove se le deve prendere le soddisfazioni? Nella minchia…?


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