Quei neonazisti fanno ridere | Ma sono figli dell'ignoranza - Live Sicilia

Quei neonazisti fanno ridere | Ma sono figli dell’ignoranza

Gli estremisti di destra (e anche di sinistra)? Comiche caricature di un disagio culturale

Sembra incredibile, eppure stiamo ancora qui a parlare di neonazisti, negazione, antisemitismo, squadroni neri e aberrazioni simili; talmente aberranti da risultare ridicoli.

Faccio ammenda, ma non riesco a non sorridere di fronte a quattro scemi che si fanno chiamare “soldati di Hitler”. Che vogliono fare? Vogliono sovvertire il sistema, vogliono “diciannovesizzare” il paese, vogliono restaurare il Reich? Con chi ce l’hanno? Dove vanno? Che fanno?

Ahimè, fanno notizia. Questo è l’assurdo che mi fa sorridere un po’ meno, perché in fondo ottengono quello che cercano: dieci minuti di gloria (per loro è gloria!) e un paio di giorni sugli scudi di una qualche forma d’eroismo demoniaco, anti sistema, antisemita, anti qualsiasi cosa basta che sia anti.

Ma in realtà chi sono questi qua? Perché fanno ancora notizia? Perché si scrive e si parla di queste cose? Il nazismo è storia, rectius, una delle pagine più nere della storia; il fascismo è reato, se te ne ergi ad apologeta e ci mancherebbe; ogni atteggiamento negazionista è credibile quanto il burlo che indica l’asino che vola. Perciò questi qua certo non spaventano nessuno, nessuno li prende sul serio e di soldatesco probabilmente hanno solo qualche tatuaggio scopiazzato qua e là. È un po’ come il mito del Che che imperversava sulle t-shirt e nelle teste dei giovani sinistroidi quando, qualche anno fa, inneggiavano a una rivoluzione che non avevano mai fatto e mai avrebbero vissuto.

Sono tutte comiche caricature di un disagio culturale, figli di mamma identità perduta; è il retaggio scolorito del peggio, l’idealizzazione delle distorte ideologie, il fascino del male, la mitizzazione di Satana. È ignoranza, punto. E quella non può fare notizia, non deve fare notizia. Quella deve suscitare un sorriso, certo di scherno, amaro quanto si vuole, ma un sorriso.

E una riflessione. Chi rende queste barzellette storie di cronaca? Non chi, ma che cosa? Perché la risposta è: il clima.

Greta stia serena, non ce l’ho con lei, ma con l’aria che si respira nel nostro Paese, che sta diventando sempre più irrespirabile.

Siamo in un’epoca in cui le ideologie dovrebbero essere state inghiottite già da un pezzo dalla globalizzazione. Non dovrebbero esserci più muri ne’ steccati, siamo talmente entrati nell’era del post che ci siamo convinti che un post sia l’unico modo d’esprimerci, rapportarci, pensare.

Eppure, tutto ciò che ci siamo lasciati alle spalle ce lo abbiamo ancora davanti. Ombre (nere o rosse, poco importa), che si materializzano in esagitati e adepti, capaci di una qualche credibilità a tal punto da fare notizia.

Sono le destre più estreme, sono le sinistre dei centri sociali, sono ragazzi e ragazze dis-istruiti che belano dietro pastori, santoni e capi popolo.

Io non ce l’ho con chi è di destra e non ce l’ho con chi è di sinistra, ce l’ho con l’ignoranza che stereotipa ideologie e mitizza mostri; e ce l’ho con le intelligenze che quell’ignoranza la cavalcano, fino a generare cavalli imbizzarriti, che arrivano a minacciare una signora di nome Liliana e mettono su un qualcosa che non saprei definire, chiamata “i soldati di Hitler”.

Ditemi voi se questi sono uomini.

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