Quel sinistro scricchiolio nel Pd - Live Sicilia

Quel sinistro scricchiolio nel Pd

Dimissioni e abbandoni
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Lettera in redazione. “Vi invio per conoscenza copia delle lettere di dimissioni inviate al segretario del Pd Sicilia, on. Lupo. Allegati: dimissioni di Marotta Gianfranco da componente dell’assemblea regionale Pd Sicilia, dimissioni da componente dell’assemblea Provinciale dei Giovani Democratici, dimissioni da componente eletto al circolo II ‘Brancaccio’ del Pd di Palermo. Dimissioni di Vittoria Giuseppina da componente eletto al circolo II ‘Brancaccio’ del Pd di Palermo. Dimissioni di Marotta Lucio da componente eletto al circolo II ‘Brancaccio’ del Pd di Palermo. Dimissioni di Barresi Antonino da componente eletto al circolo II di ‘Brancaccio’ del Pd di Palermo. Dimissioni di Lumia Anna da componente eletto al circolo II ‘Brancaccio’ del Pd di Palermo”.

Sul sito di Gianfranco Marotta il simbolo dell’Api e una lettera d’addio. “Dopo quattro anni di partecipazione attiva e adesione ho notato che il Pd Sicilia si è sempre più frammentato al proprio interno disgregandosi in tante ‘parrocchie’. Ovviamente è normale e salutare per ogni partito una dialettica interna, ma questa dialettica, questo confronto non deve essere fine a se stesso e soprattutto deve coinvolgere i cittadini. Infatti il Pd in Sicilia, a parte per la presenza di qualche esponente storico della sinistra siciliana, diventa sempre meno conosciuto da parte dei siciliani i quali non conoscono bene non solo i tanti esponenti ma soprattutto le proposte politiche a livello locale del Partito.  La cosa che più mi allarma non è la perdita del consenso, in quanto io penso un partito non deve prendere decisioni in base agli esiti dei sondaggi, ma la sua assenza nel territorio tra la gente per timore di diventare un partito populista; adesso mi si permetta una critica ma penso che tra il rischio di essere un ‘partito di notabili’ e quello di seguire l’insegnamento politico dell’onorevole La Qualunque, ci sarà pure una terza via, la via del riformismo, del popolarismo socialdemocratico e liberale”.

Il commiato: “Personalmente la scelta più semplice per me poteva essere quella di mantenere gli incarichi di partito e sostenendo qualche esponente di rilievo, cercare una piccola posizione di rendita ma come già detto non concepisco la politica come una “sistemazione” e per tali motivi sento il dovere di lasciare gli incarichi di delegato regionale del Pd Sicilia e delegato dei Gd Sicilia e, in coerenza con i miei ideali, aderire ad Alleanza per l’Italia. Il Pd Sicilia, secondo me, sta commettendo un grave errore: chiudersi in se stesso, nelle proprie stanze e così diventa un partito d’elite che lascia la presenza politica nel territorio a fianco dei cittadini ad altre forze politiche, addirittura a forze di centrodestra”.

Per ora, piccoli movimenti di truppe. Nelle stanze della federazione democratica alzeranno le spalle, se non l’hanno già fatto. E con sussiego.  Ma viene il sospetto che tanti friabili atolli – tra idealità teoriche e praticissime convenienze – si siano già staccati e altri potrebbero staccarsi. Una grande isola, compresa della sua importanza, stenta ad accorgersi dei segnali di frammentazione. Oggi un minuscolo consigliere. Domani un gruppetto di elettori. Da soli spostano poco. Insieme, i sassi che scendono a valle rappresentano una frana. E non c’è bisogno di gettarsi nelle sacre braccia dei sondaggi che riferiscono cifre di consenso in rosso. Il Pd siciliano ha celebrato, in una recente direzione, la prosecuzione delle nozze con il presidente Lombardo. E’ una scelta – così ci hanno spiegato – nel nome di un’alleanza riformista e innovatrice.  Per una volta, lasciamo stare le critiche alla sostanza e alle idee. Guardiamo agli effetti. Diversi e-lettori di Livesicilia, per scrutare in casa nostra, hanno giurato che mai più barreranno il segno nella casella dei democratici. Rimproverano al Pd l’abiura di una identità, in cambio di un posto al sole. Rimproverano lo scarso rapporto con il territorio, con le persone e con le cose.  E non pare un fenomeno legato soltanto ai frequentatori di queste contrade.

(nella foto il segretario del Pd Giuseppe Lupo)


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