Quello scooter riparato male |Gli spari, le indagini, il fermo - Live Sicilia

Quello scooter riparato male |Gli spari, le indagini, il fermo

Il Gip di Catania ha emesso l'ordinanza a carico di Alfio Sanfilippo. Il provvedimento era stato già spiccato dal giudice di Siracusa.

il tentato omicidio del meccanico
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CATANIA – Alfio Sanfilippo resta in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Il Gip di Catania Maria Cardillo ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’indagato che il 23 giugno scorso ha sparato contro un giovane meccanico in via De Lorenzo. Un fatto più procedurale che di sostanza. Il fermo del 52enne, infatti, era già stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari di Siracusa, che contestualmente ha emesso l’ordinanza. Alfio Sanfilippo è stato, infatti, fermato dalla Squadra Mobile di Catania davanti al carcere di Brucoli, in provincia di Siracusa, dove era andato per costituirsi.

Le indagini della Squadra Mobile di Catania, diretta dal dirigente Antonio Salvago e coordinate dal pm Fabio Regolo, si erano immediatamente concentrate su Alfio Sanfilippo, conosciuto a San Cristoforo come “u carruzzeri”. Testimonianze, filmati, esami scientifici e una serie di prove non hanno lasciato dubbi agli inquirenti. Tutto sarebbe stato scatenato da una moto riparata male. Il meccanico, giovanissimo, avrebbe avuto una lite finita con una colluttazione con il genero di Sanfilippo  che si sarebbe andato a lamentare per la riparazione poco riuscita dello scooter della moglie. Una volta arrivato a casa, avrebbe raccontato tutto alla compagna, che a sua volta sarebbe andata a riferire tutto al papà, Alfio Sanfilippo. A quel punto “u carruzzeri” armato di pistola sarebbe andato in officina per chiedere spiegazioni sull’aggressione al genero. La situazione poi sarebbe degenerata. Alfio Sanfilippo ha sparato quattro colpi di revolver. Fortunatamente solo uno ha ferito il meccanico. “U carruzzeri” è andato in via De Lorenzo con la sua bici elettrica. Il suo passaggio pochi minuti prima delle 15 e pochi minuti dopo è stato immortalato da una telecamera.

La faccia di Alfio Sanfilippo è ben conosciuta dai poliziotti. Nel 2009 è stato arrestato insieme a Sebastiano Lo Giudice, all’epoca latitante, in una stalla di sua proprietà mentre si stava svolgendo un summit tra i vertici dei Cappello-Carateddi. In quella stessa stalla la Squadra Mobile ha trovato quattro bossoli calibro 38. Probabilmente Sanfilippo ha svuotato il caricatore dopo il tentato omicidio. Il difensore di Alfio Sanfilippo, l’avvocato Salvo Leotta, sta valutando se fare richiesta al Tribunale del Riesame. Una decisione che prenderà “non appena studieremo le carte”, dice.


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