"Questo commissariato | sia motivo di speranza" - Live Sicilia

“Questo commissariato | sia motivo di speranza”

Il capo della polizia, durante l'inaugurazione, torna anche sulle polemiche legate ai dossier sull'immigrazione. (FOTO DARIO AZZARO)

Gabrielli a Librino
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CATANIA – Un seme di legalità da coltivare in un quartiere difficile come Librino. Il nuovo commissariato ospitato a Villa Nitta è un “simbolo” – ha detto il Questore di Catania Marcello Cardona – durante la cerimonia di inaugurazione alla presenza del Capo della Polizia Franco Gabrielli. Ci è voluto un percorso lungo per arrivare a questo risultato. Il primo commissariato di Librino, nel 1988, era “in un garage” – spiega ancora il Questore che coglie l’occasione per chiedere “scusa al sindaco Enzo Bianco se sono stato pedante” sull’argomento. Ma questa era  “una promessa (oggi mantenuta) al personale di polizia” – ha evidenziato Cardona. I locali della masseria, vandalizzata e abbandonata per anni, sono stati concessi e poi ristrutturati per poter ospitare il presidio di polizia operativo già da agosto. Il primo cittadino ha voluto ricordare che sconfiggendo ostacoli anche burocratici a Librino finalmente, per il secondo anno scolastico, è presente un “istituto superiore”. Un altro “segnale” di riscatto per Librino.

E Gabrielli, nel suo intervento, si lega proprio alla nascita dell’istituto superiore per affermare che il “primo presidio di legalità è quello della scuola”. Questa inauguarazione “vale molto – afferma Gabrielli parlando ai giornalisti dopo il taglio del nastro. “I colleghi finalmente avranno un luogo di lavoro dignitoso e credo che la dignità di un posto di lavoro motivi e qualifichi e incentivi la possibilità dei nostri uomini e delle nostre donne e credo anche che essendo questo spazio così libero e così aperto sia anche di incentivo per i cittadini per venire in questo Commissariato. Perchè i commissariati, come tutti i posti e i presidi delle forze dell’ordine, hanno un senso soltanto se si rivolgono con attenzione ai problemi della gente. Quindi credo che in un territorio così complesso, ricco purtroppo di tante negatività, questo Commissariato sia veramente un motivo di speranza e di riaffermazione della legalità anche su questo territorio”.

Un passo avanti è stato avanti, ma il Siap (sindacato di polizia) chiede un rafforzamento dell’organico. Tommaso Vendemmia, infatti, spiega che “è necessario aumentarne la dotazione organica che attualmente è di soli 26 operatori in servizio”. Inoltre il segretario al Capo della Polizia, chiederà di potersi interessare alla vicenda legata alla realizzazione della “cittadella della sicurezza” che doveva sorgere, proprio a Librino, a viale Bonaventura. Sul tema del deficit di organico (sarebbero oltre 50 gli agenti previsti a Librino) Gabrielli risponde subito ai giornalisti: “Potrei dire intanto che in questo territorio siamo sotto del 2% contro una media nazionale del 13%. Il tema degli organici, quindi, è un argomento che riguarda l’intero territorio nazionale. E’ un tema datato perchè è il frutto di una dissennata politica che ha bloccato il tourn over e adesso stiamo lentamente recuperando. Ovviamente i guasti nel tempo hanno bisogno di tempo per essere sanati quindi al momento gli uomini e le donne non aumenteranno, qualora vi fosse un immissione di risorse sicuramente questi territori avranno la prevalenza su altri contesti”. E poi – pressato ancora dai cronisti – Gabrielli ironizza: “Se io avessi la possibilità di avere delle fotocopiatrici 3D per fare uomini e donne che vestono la nostra divisa sarei il primo a farlo”.

Catania, terra di migrazione e sbarchi. Da questo “palcoscenico” il capo della Polizia Gabrielli risponde alle polemiche scatenate dai dossier denuncia di Amnesty International sui presunti maltrattamenti e torture nei confronti di migranti per mano di agenti di polizia italiani. “Amnesty international invece di stare chiusa in convegni o a Ventimiglia venga nei porti siciliani e vedrà il grande lavoro di uomini e donne delle forze dell’ordine che si spendono, anche dal punto di vista umanitario, nell’accoglienza di migranti” – afferma Franco Gabrielli. “Donne e uomini della polizia di Stato, con professionalità e umanità, lavorano nei porti siciliani e sono d’esempio a tutti – sottolinea Gabrielli – e quando sono infangati da dossier confezionati in altri contesti allora credo che per il capo della polizia sia doveroso fare queste sottolineature. Il che non significa che ci sottraiamo al giudizio e alla verifica perché abbiamo la coscienza a posto a tutti i livelli”.

Torniamo all’inaugurazione del Commissariato. Per il questore, quello di oggi è stato un “giorno speciale”, non solo per Librino ma per l’intera citta di Catania. L’unico neo, il cielo grigio e la pioggia. Una giornata che Cardona vuole dedicare ai tanti uomini e alle tante donne perbene di questo “lembo di città” che ogni giorno si alzano la mattina e vanno a lavorare. Perchè “Librino deve smettere di essere considerato un luogo difficile, ma deve diventare un quartiere pieno di opportunità” – gli fa eco il sindaco Enzo Bianco, durante la breve cerimonia a cui hanno partecipato le massime autorità istituzionali, politiche, religiose e militari della città. Dal procuratore Carmelo Zuccaro, al pg Salvatore Scalia, al comandante dell’Arma Francesco Gargaro, al comandante della Finanza, Roberto Manna, al capo della Dia, Renato Panvino. al comandante della Capitaneria Nunzio Martello. Presente anche la prefetta Maria Guia Federico, il sottosegretario Giuseppe Castiglione, l’arcivescovo metropolita Monsignor Salvatore Gristina e il rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro. Non è mancato un momento musicale con i giovani studenti delle scuole del quartiere che hanno preso parte al progetto del PON Sistema “Musica e legalità”. Musicisti che stanno operando sotto l’acronimo “Tvb”. “Che oltre a significare ti voglio bene – spiega Bianco – significa anche Teatro Vincenzo Bellini, junior orchestra”.

La speranza adesso è che l’inaugurazione di oggi sia il simbolo di un cambiamento radicale che porti le istituzioni a porre maggiore attenzione ai bisogni di questo pezzo di città, che conta 80 mila residenti. Non resti l’ennesima “passerella”, qui a Librino se ne sono viste troppe.


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