SIRACUSA – La raccolta di frodo dei ricci di mare continua a devastare l’equilibrio faunistico dei fondali del siracusano. Dopo le indagini della Guardia di Finanza e gli appostamenti lungo la costa di Ogina è stato intercettato, a poche centinaia di metri dalla spiaggia, un pescatore di frodo che raccoglieva grandi quantitativi di ricci di mare dal fondale.
L’Area Marina protetta, purtroppo, è bersaglio di continui attacchi da parte dei “bracconieri del mare” in cerca non solo di ricci, ma anche di preziosi tesori archeologici. Ed è proprio per questo che durante il periodo estivo, e non solo, le fiamme gialle avviano campagne di prevenzione e successiva repressione dei comportamenti illegali.
Ma è stato negli ultimi giorni che l’afflusso dei preziosi molluschi sui mercati locali ha insospettito le forze dell’ordine. Ed è stato così che in piena notte, con un operazione congiunta tra le unità di terra e le motovedette, i finanzieri hanno colto in flagranza di reato un sub che si aveva raccolto oltre duecento chili di ricci di mare.
Il sub, inoltre, che sembra essere cittadino della provincia catanese, è stato multato applicando le nuove sanzioni amministrative entrate in vigore nel febbraio del 2012 che prevedono la sanzione fino a 12.000 euro ad ogni pescatore di frodo.
I ricci di mare raccolti, come previsto dalle norme, sono stati rigettati in mare poiché ancora vivi. La Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Siracusa segnala inoltre che nel corso dell’anno sono stati sequestrati circa 10.000 kg.
