Ragazzini scomparsi a Casteldaccia, i perché di una verità impossibile

Ragazzini scomparsi a Casteldaccia, la verità impossibile

Un mistero terribile. E l'angoscia dei familiari.

PALERMO – Hanno scandagliato il mare, perlustrato i pozzi, ispezionato case e ville. Troppi anni, però, sono trascorsi. La verità sulla scomparsa di Mariano Farina e Salvatore Colletta è impossibile da raggiungere.

Lo scorso agosto il giudice per le indagini preliminari Antonella Consiglio ha archiviato l’inchiesta su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo.

Ora si conoscono le motivazioni di un caso irrisolto. I due ragazzini avevano 12 e 15 anni quando furono visti per l’ultima volta in contrada Gelso a Casteldaccia. Era il 31 marzo 1992. I familiari hanno combattuto con ogni mezzo per avere verità e giustizia. Tramite gli avvocati Bonaventura Zizzo, Roberta Gentileschi e Laura Genovesi si sono opposti alle richieste di archiviazione e hanno offerto spunti da approfondire. Non si sono rassegnati e mai si rassegneranno.

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L’archiviazione ripercorre la storia delle indagini. Sono stati sentiti i pentiti Giovanni Brusca, Gaspare Spatuzza, Sergio Flamia e Benito Morsicato. Nel corso degli anni qualcosa e qualcuno ha fatto sperare che si stesse per aprire una breccia nel silenzio.

Sono spuntati possibili testimoni, sentiti e intercettati senza esito. Sono stati analizzati i dettagli più piccoli, come nel caso di un dente ritrovato sulla spiaggia di Casteldaccia. Si è cercato nei pozzi e negli anfratti attorno alle ville abitate un tempo dai boss Michele Greco e Filippo Marchese nella convinzione che i due ragazzini avessero visto qualcosa che non dovevano vedere. Li hanno cercati anche in fondo al mare su cui si affacciano le case.

Ed ecco la conclusione a cui approda il giudice di fronte alla mole di accertamenti svolti: “Le dichiarazioni che nel tempo si sono stratificate delineano solamente la grande attuale distanza che esiste tra i risultati e la ricostruzione delle vicende in sede giudiziale delineatasi a quella che può essere la realtà. Dalla quale a distanza di tanti immani tentativi di fare chiarezza è possibile che oggi ci si sia allontanati. Nulla in atti di nuovo e di diverso è emerso dopo le ulteriori investigazioni”. Caso chiuso.


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