Rap, rivoluzione in vista | Direttore generale e turn over - Live Sicilia

Rap, rivoluzione in vista | Direttore generale e turn over

L'azienda annuncia il turn over di tutti i dipendenti e illustra ai sindacati una nuova riorganizzazione che accorpa gli uffici. Marino: "Basta disservizi". La Cisl: "Giudizio sospeso".

PALERMO – Un nuovo direttore generale, l’accorpamento di alcuni uffici per eliminare lungaggini e ritardi e un turn over di tutti i dipendenti. Ecco la nuova riorganizzazione della Rap, la società per l’igiene ambientale che ha preso il posto dell’Amia e i cui vertici hanno presentato ai sindacati una prima bozza di quella che si preannuncia come una piccola rivoluzione.

Un provvedimento annunciato da tempo e che oggi, più che mai, sembra necessario visto il contratto di servizio col Comune, che equivale a 140 milioni di euro l’anno pagati anche con la Tari (la tassa sui rifiuti in discussione in consiglio comunale), viste le criticità ai servizi di raccolta che si sono registrate nei giorni scorsi e che lentamente vanno rientrando e viste le indagini in corso, da parte della magistratura, sui disservizi dello scorso Capodanno. Una situazione che il presidente Sergio Marino ha annunciato di voler risolvere, una volta e per tutte, sia con la riorganizzazione degli uffici che con l’acquisto di nuovi mezzi.

Ma cosa cambierà alla Rap? Anzitutto la società si doterà di un direttore generale, che oggi manca e sará selezionato con una selezione pubblica (quindi potrá essere interno o esterno), e che avrà anche un suo staff; tutto il personale, secondo quanto annunciato, subirà il turn over anche se gradualmente e i dipartimenti verranno accorpati e riorganizzati. Ad oggi sono 10 (con ognuno un dirigente), ma cambieranno. Il presidente avrà un’area di staff cui competerà la comunicazione istituzionale, il marketing, la carta dei servizi, l’Urp, i progetti speciali e i controlli di qualità. Il direttore generale coordinerà il protocollo, la comunicazione interna, l’educazione ambientale, la gestione delle emergenze, il monitoraggio ambientale, il polo informatico, lo sviluppo organizzativo e le risorse umane. Sotto di lui anche gli affari legali e il servizio bilancio. Accanto a questa area amministrativa ce ne sarà una operativa, suddivisa in quattro gruppi: gestione del patrimonio (gare, appalti, sedi aziendali e giudiziarie, officina, carburanti e magazzino); manutenzione strade; igiene ambientale (raccolta rifiuti, differenziata, disinfestazioni e derattizzazioni, bonifiche, spiagge, diserbo e spazzamento) e infine Bellolampo.

Per il momento, però, nessuno nome di chi, fra i dirigenti, andrà a occupare le posizioni di ruolo. Bisognerà anche capire se il direttore sarà interno o esterno e quando prenderà via il turn over dei dipendenti, anche se il presidente é deciso a chiudere la partita entro una settimana. “Faremo un ulteriore passaggio la settimana prossima, i nomi dei dirigenti verranno subito dopo – dice il presidente della Rap Sergio Marino – questo piano è finalizzato a una accelerazione delle procedure interne per le gare europee e sottosoglia, che oggi sono divise fra più dipartimenti: c’è un’eccessiva frammentazione con dialoghi cartacei tra uffici che producono ritardi notevoli. Avremo quindi un’unitarietà delle gare e del magazzino, accelereremo le procedure di acquisto de nuovi mezzi e di pagamento dei fornitori. Un altro aspetto rilevante è che l’azienda si doterà di un ufficio di staff con un impulso strategico e con il controllo di gestione: assegneremo agli uffici obiettivi numericamente definiti e temporalmente scanditi che ci consentiranno di verificare, con step intermedi nel corso dell’anno, se questi obiettivi sono stati raggiunti o meno. Terzo elemento innovativo è che tutti i servizi di igiene ambientale vengono accorpati in un’area di grande rilievo, non avremo servizi tra loro scollegati e di conseguenza una città sporca. Se siamo in condizione di fare la strada a metà, quella metà deve essere uno specchio. Ci vuole una mente che organizza tutto il servizio. Avrei sei dipartimenti, con un capodipartimento, e inoltre è stata prevista la figura del direttore generale: mi auguro si nomini quanto prima con una selezione pubblica adeguando lo statuto, chiederò una mano al sindaco per questo. Il direttore avrà inoltre un suo staff e lavorerà in sinergia con il cda”.

Il piano industriale prevede anche un coordinamento per circoscrizioni, almeno per quanto riguarda lo spazzamento, e squadre formate da una decina di elementi che si occuperanno della pulizia strade nel complesso: dallo spazzamento allo svuotamento cestini, fino alle erbacce, con referenti per ogni quartiere. Critici, per il momento, i sindacati. “Per la Cisl il giudizio rimane sospeso in attesa di avere un quadro chiaro – dicono Andrea Cammuca e Vincenzo Traina della Cisl – mancano i numeri dei lavoratori da destinare ai servizi. La documentazione di una riorganizzazione reale l’azienda non ce l’ha fornita. L’elemento fondamentale che determina disservizi é l’assenza dei mezzi, ci auguriamo non ci sia quindi un pregiudizio mentale: cioè stravolgere tutto pensando che le difficoltà siano legate solo ai lavoratori, dimenticando le condizioni strutturali in termini di mezzi, attrezzature, cassonetti e autoparchi”.


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