PALERMO – “Non si possono spegnere i riflettori sulla vicenda del Nuovo Iside. Il relitto deve essere recuperato, per questo chiediamo alle istituzioni di non dimenticare quello che è accaduto e ha colpito al cuore la marineria italiana e tutta la comunità di Terrasini”. Un appello disperato, quello di Rosalba Lo Iacono e Giovanna Leone, madre e fidanzata di Vito, uno dei pescatori ancora dispersi, che insieme al proprio avvocato, Aldo Ruffino e il deputato nazionale Lorenzo Viviani si sono recate oggi a Roma, alla Camera dei Deputati, per chiedere il recupero dell’imbarcazione.
E’ stata individuata dalla Marina militare, dopo oltre venti giorni di ricerche, a circa 1400 metri di profondità, a trenta miglia dalle coste palermitane. Il mare ha già restituito i corpi senza vita del comandante, matteo Lo Iacono e del cugino Giuseppe: del peschereccio si erano perse le tracce il 12 maggio scorso. mentre la Procura indaga sull’ipotesi di un incidente provocato dalla rotta di collisione con la petroliera ‘Vulcanello’ e gli accertamenti sono già partiti, i familiari delle vittime del naufragio si battono per far luce su tutti glia spetti della vicenda.
La madre e la fidanzata di Vito chiedono con forza il recupero del relitto e del corpo di Vito che, ne sono certe, si trova ancora all’interno della cabina del Nuovo Iside. Oggi pomeriggio, dalla Capitale, trasmetteranno anche una conferenza stampa che andrà in diretta sui social. Ad unirsi al loro appello, nelle scorse ore, anche i primi cittadini di Terrasini e Cinisi. I sindaci Giosuè Maniaci e Giangiacomo Palazzolo hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, al Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e al procuratore Ennio Petrigni. Nella lettera ribadiscono la necessità di recuperare il motopesca. Ecco il contenuto integrale della loro lettera:
I sottoscritti Sindaci delle Città di Terrasini e Cinisi, Giosuè Maniaci e Gianni Palazzolo, interpretando il comune sentire delle Collettività rappresentate in merito alla vicenda del motopeschereccio “Nuova Iside”, scomparso tragicamente nella notte tra il 12 e il 13 maggio del corrente anno, ringraziano le Signorie Vostre per le scrupolose attività di ricerca e di indagine che hanno permesso il dispiegamento di importanti risorse mezzi, il ritrovamento in mare di due dei tre componenti del peschereccio, e l’individuazione di un quadro probatorio consistente. Allo stesso tempo, la possibilità che il motopeschereccio “Nuova Iside”, il cui relitto è già stato localizzato, possa rimanere in fondo al mare non può che lasciare turbate e scosse non solo le famiglie interessate da questa terribile disgrazia, ma anche le intere Comunità di Terrasini e Cinisi.
Si rappresenta che all’interno del motopeschereccio molto probabilmente è custodito il corpo della terza vittima, il comandante dell’imbarcazione Vito Lo Iacono – un giovane di 27 anni uscito in mare per il proprio lavoro dopo mesi di lockdown – e che il recupero dei resti del peschereccio può certamente contribuire a definire il quadro probatorio della Procura di Palermo in merito all’ipotesi di collisione/speronamento. Per tali ragioni, i sottoscritti, a nome delle famiglie interessate, della marineria cittadina e delle Comunità rappresentate, chiedono chè sia valutata positivamente la possibilità di procedere al recupero del relitto dell’imbarcazione “Nuova Iside”, già individuata dal cacciamine Numana della Marina Militare.
