PALERMO – C’è chi lo vede come “un messaggio di forza e consapevolezza” da parte di un gruppo “che ha tanti elementi di valore” e chi, invece, delinea contorni più precisi di una scelta autonoma fatta “con la certezza” di avere “le stesse possibilità e le stesse potenzialità” del favorito alla vittoria finale. Alla vigilia del secondo turno delle ‘Regionarie’ M5s, da cui verrà fuori il candidato governatore dei grillini di Sicilia per le elezioni del 5 novembre, nella pattuglia dei deputati pentastellati, tutti riconfermati dal voto sulla piattaforma Rousseau, si guarda ai nomi che possono insidiare la leadership di Giancarlo Cancelleri. Il geometra di Caltanissetta, componente della commissione Bilancio dell’Ars e uomo forte di Grillo in Sicilia, è il superfavorito per l’investitura di domenica sera al Castello a Mare di Palermo, quando arriveranno il leader del movimento, Davide Casaleggio e Luigi Di Maio a lanciare la sfida per Palazzo d’Orleans.
Nessuna dichiarazione ufficiale e telefoni che squillano inutilmente davanti alle chiamate dei giornalisti: ai sei deputati regionali e ai tre outsider che hanno raccolto la sfida per la presidenza della Regione è stato imposto il silenzio da parte del rigorosissimo “staff” M5s, ma i dialoghi raccolti nelle ore antecedenti all’ufficializzazione dei nove candidati raccontano di motivazioni diverse dietro alla scelta di partecipare al secondo turno del voto online. Bocche cucite da parte dei tre nomi nuovi del firmamento grillino – Alì Listì Maman, Giuseppe Scarcella e Jose Marano -, mentre tra i deputati gli unici a parlare senza la promessa della segretezza sono i sei deputati che hanno scelto di fermarsi al primo turno e che nulla hanno da temere da eventuali segnalazioni allo staff. “Credo che nella vita bisogna essere consapevoli dei propri limiti – spiega Salvatore Siragusa, che sarà in lista per tentare la riconferma in uno dei seggi della provincia di Palermo -. Il gruppo ha fatto un lavoro eccellente in questi anni e tutti abbiamo espresso grande qualità, ma la guida della Regione è un impegno ancor più gravoso e richiede maggiori qualità. Non tutti sono adatti a quel ruolo, per questo non ho partecipato al secondo turno”. Stessa lunghezza d’onda anche per Matteo Mangiacavallo, deputato di Sciacca: “Mi fermo qui – dice -. Altri vanno avanti e credo che siano tutti meritevoli di raccogliere la sfida per la presidenza della Regione”.
Chi però conosce da vicino le dinamiche del gruppo parlamentare all’Ars, che è rimasto compatto in cinque anni con la sola esclusione di Antonio Venturino, racconta comunque di una realtà in cui la leadership di Cancelleri “non viene accettata tout court”. Le insidie maggiori per il deputato nisseno arrivano dall’area di Catania, dove il collega Francesco Cappello, avvocato di Caltagirone già componente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, non ha mai nascosto l’ambizione al ruolo di leader dei grillini siciliani. “Tra i due – raccontano alcuni profondi conoscitori dell’ambiente M5s – è emerso un netto dualismo negli ultimi anni”. Nella stessa area geografica, però, pescheranno altri tre candidati, che frammenteranno inevitabilmente il voto: Giuseppe Scarcella, di Tremestieri Etneo, e le acesi Jose Marano e Angela Foti. Quest’ultima cinque anni fa fu la seconda più votata nel collegio etneo con 5.506 voti, dietro proprio a Cancelleri (quest’ultimo in lizza anche a Caltanissetta e Palermo) che ottenne 9.799 preferenze. I dati delle elezioni 2012 sono l’unico riferimento concreto per cercare di capire le reali potenzialità dei candidati, dal momento che lo staff M5s non ha comunicato i numeri del primo turno per non influenzare il voto sul candidato presidente.
Nel gruppo palermitano, decimato dalle polemiche per il caso firme false e orfano proprio dei rinviati a giudizio Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, spicca la figura di Giampiero Trizzino, avvocato ed esperto in materia ambientale. L’ex presidente della commissione Ambiente di Palazzo dei Normanni, che ha in tasca anche un dottorato di ricerca all’Università Bicocca di Milano, è in buoni rapporti con Cancelleri ma è anche riconosciuto da tanti attivisti come il possibile nuovo leader regionale. A Palermo anche Alì Listì Maman, laureato in Giurisprudenza e originario del Niger. La corsa vede anche il mazarese Sergio Tancredi, imprenditore nel settore del fitness e preparatore atletico, e l’architetto siracusano Stefano Zito, possibili sorprese di un voto online che non ha ancora svelato il peso specifico di ogni singolo candidato.