Regione, 70 milioni per ricomprare gli uffici con i soldi del Fondo pensioni - Live Sicilia

Regione, 70 milioni per ricomprare gli uffici con i soldi del Fondo pensioni

Sindacati sul piede di guerra

PALERMO – La cifra esatta dell’esborso la quantificherà un advisor, ma una prima stima per l’operazione immobiliare che la Regione Siciliana intende portare a termine riacquistando i palazzi che aveva venduto nel 2007 già circola. Sarebbero necessari circa settanta milioni di euro, ai quali andrebbe aggiunta un’altra consistente iniezione di liquidità per consentire la manutenzione straordinaria e quella ordinaria degli immobili. Soldi che dovrebbero venire fuori dal borsellino del Fondo pensioni dei dipendenti regionali e che servirebbero ad acquisire dal gruppo Prelios la compartecipazione privata di un fondo immobiliare in scadenza.

I dubbi dei sindacati sull’operazione

I sindacati del pubblico impiego sono sul piede di guerra e nel corso di una riunione all’assessorato all’Economia hanno messo sul tavolo tutte le riserve rispetto a una operazione dalle tante incognite. Su tutte lo stato di conservazione di molti dei 33 immobili che dovrebbero essere riacquistati. In molti casi, infatti, i locali sono in pessimo stato e questo farebbe venire meno uno dei vantaggi di una operazione di questa entità. Perplessità che aumentano da parte dei sindacati di fronte al più volte sbandierato Centro direzionale della Regione, che dovrebbe riunire gran parte degli uffici e che “vanificherebbe”, secondo i rappresentanti dei lavoratori, l’investimento. Stesse conclusioni per la notizia del grande edificio dell’area Nord-Ovest di viale Regione Siciliana, a Palermo, confiscato alla mafia e assegnato alla Regione. Il governatore Renato Schifani ha annunciato l’intenzione di trasferire nell’immobile “il maggior numero di uffici dell’amministrazione regionale per ridurre il carico degli affitti”.

Il nodo pensionamenti

C’è poi il capitolo del personale regionale. Tra pensionamenti e smart-working il rischio è che quegli immobili restino inutilizzati. Su tutto, infatti, grava anche quella implementazione del cosiddetto ‘lavoro agile’ che rappresenta uno degli impegni presi dalla Regione con lo Stato. Questa, come le altre osservazioni, sono tate raccolte da Falcone che ha rinviato il tavolo. Le parti torneranno a incontrarsi tra 15 giorni per discutere di un piano sul quale, per stessa ammissione dell’assessore all’Economia, non c’è ancora alcuna decisione definitiva da parte del governo. Il via libera all’operazione dovrebbe arrivare dal Consiglio di indirizzo e vigilanza del Fondo pensioni che ad oggi non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale.


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