Ecco il nuovo buono pasto| Costa venti milioni in tre anni - Live Sicilia

Ecco il nuovo buono pasto| Costa venti milioni in tre anni

Ieri la Regione ha affidato un appalto di grosse dimensioni, che partiva da una base d'asta di 22,8 milioni di euro per l'erogazione di 3,4 milioni di "ticket" e affidato alla ditta “Day ristoservice spa” con un ribasso del 16,5 %. Il dirigente generale Giammanco: "Ridurremo i costi e renderemo tracciabili le spese".

PALERMO – Arrivano i buoni pasto per i dipendenti regionali. E saranno “virtuali” sono nella forma, stavolta. I ticket finora utilizzati per usufruire dei servizi previsti dalla cosiddetta “indennità mensa” saranno sostituiti infatti da una scheda prepagata. “Uno strumento utile – spiega il dirigente generale della Funzione pubblica Luciana Giammanco – per risparmiare e per rendere tracciabili queste spese”.

Proprio ieri la Regione ha affidato, in via temporanea, il servizio. Un appalto di grosse dimensioni, che partiva da una base d’asta di 22,8 milioni di euro e affidato alla ditta “Day ristoservice spa” con un ribasso del 16,5 %. Il servizio prevede l’erogazione della bellezza di 3,4 milioni di buoni pasto per i prossimi tre anni, destinati ai dipendenti del comparto (quindi non ai dirigenti). E consentirà anche di sbloccare i buoni del 2013. L’anno scorso, infatti, i dipendenti regionali non hanno visto un euro sotto forma di indennità-mensa, nonostante l’applicazione del decreto Monti sulla spending review che aveva fissato in sette euro il valore del ticket. “Rimborsi” che venivano, fino al 2012, corrisposti in denaro. Adesso non sarà più così.

E sette euro varrà anche il nuovo buono pasto. “Che alla Regione – spiega sempre la Giammanco – costerà 5,84 euro, in realtà, grazie al ribasso col quale è stata affidata la gara. Ma la nuova modalità di erogazione dei buoni ha numerose altri vantaggi. Intanto, la tracciabilità della spesa oltre alla non riproducibilità del ticket. È così esclusa ogni forma falsificazione”. Saranno 1.360 i locali covenzionati. Compresi i supermercati, dove i dipendenti potranno “fare la spesa” con i buoni. La ditta aggiudicataria, ovviamente, incasserà le commessioni degli acquisti. “Abbiamo fissato però – precisa la Giammanco – un limite massimo, per le commessioni, del 4,9%, quando in passato arrivava fino al 10%”. Il pagamento del buono, come detto, sarà elettronico, o addirittura virtuale. “Si potrà votare attraverso Pos (il sistema usato per i bancomat, ndr), ma anche tramite internet. Addirittura gli smartphone potranno scaricare una sorta di fotografia del buono pasto che riprodurrà anche il codice a barre. Potrà quindi essere passato sulla penna ottica, ed essere ‘letto’ anche in questo modo’”.

Ma al di là della “virtualità” del pagamento, a interessare i regionali è, probabilmente lo sblocco di quei pagamenti che erano stati – questi sì – virtuali fino ad oggi. Si tratta dei buoni pasto del 2013, che non sono stati erogati. Le somme, accantonate, adesso, dopo l’affidamento della gara potranno essere sbloccate. In arrivo, quindi, un po’ di arretrati per i dipendenti. “Stiamo raccogliendo – spiega il dirigente generale – lo screening operato dai dirigienti dei vari assessorati, con le richieste di buoni pasti giunte dai dipendenti. Credo che presto potremo sbloccare quelle somme”.

“Adesso ci auguriamo – dichiara il responsabile del comparto dei regionali per la Cisl Fp Paolo Montera – che si possa ampliare la platea dei locali convenzionati. E anche, magari, di poter utilizzare la nuova carta per usi più differenziati. Vorrei ricordare al governo, però, – precisa Montera – che l’ultima Finanziaria prevede il congelamento di altri 300 mila euro proprio per i buoni pasto. Spero che quelle somme vengano liberate al più presto. Così come mi auguro che vengano erogati presto gli arretrati del 2013. Si tratta di cifre che la Regione deve ai dipendenti. E le cifre e le modalità di concessione di questo buono dimostrano come non si possa certamente parlare di privilegi nei confronti dei regionali”.

“Siamo moderatamente soddisfatti – dice Benedetto Mineo, del sindacato Cobas Codir – che si sia portata a termine una procedura inziata più di un anno fa. Ci auguriamo che tra i locali convenzionati possano essere compresi anche i supermercati. Speriamo che si sblocchino presto le somme del 2013, ancora ferme”. Insomma, che diventino concreti quei rimborsi finora solo “virtuali”.


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