Regione, 14 enti senza bilancio | E ora gli amministratori rischiano - Live Sicilia

Regione, 14 enti senza bilancio | E ora gli amministratori rischiano

Sono 25 quelli del "consolidato", ma solo in 11 hanno fornito i dati. Armao: "Tolleranza zero".

IL CONSOLIDATO
di
5 min di lettura

PALERMO – Su 164 fra società partecipate, enti ed organismi solo 11 sono inclusi nel bilancio consolidato della Regione siciliana approvato dalla giunta. Mancano all’appello 14 soggetti che sarebbero dovuti entrare necessariamente nel Consolidato per la loro rilevanza ma non sono stati calcolati perché non hanno fornito in tempo le informazioni che servivano. E adesso gli amministratori sono in bilico. O almeno sotto la lente d’osservazione della Regione.

L’assessore all’Economia Gaetano Armao, infatti, promette tolleranza zero. “L’Assemblea regionale – ha dichiarato Armao – ha deciso di attuare la decadenza automatica a partire dal 2019 ma proporrò il procedimento amministrativo di decadenza degli amministratori e dei commissari”. Alcuni enti sono sotto la gestione commissariale e aspettano una nuova governance, in altri i casi nuovi amministratori si sono insediati da poco e probabilmente non può configurarsi una responsabilità, in molti casi infine occorrerà cambiare i commissari liquidatori.

Il bilancio consolidato viene approvato in genere nelle holding: la società capogruppo approva un bilancio che riproduce anche i risultati delle società partecipate eliminando alcune operazioni infragruppo. La Regione siciliana così è come una holding che controlla 164 soggetti di varia natura: il gap, gruppo di amministrazione pubblica.

Nel Consolidato sono entrati in undici: gli istituti per il credito siciliani: l’Ircac e Crias oltre alla “quasi banca” Irfis. C’è poi il Consorzio autostrade siciliane e l’Istituto autonomo case popolari di Palermo. Hanno presentato i bilanci inoltre l’Ente parco delle Madonie e la società in liquidazione “Stretto di Messina”. L’elenco si completa con quattro organismo strumentali: il Fondo siciliano per l’assistenza e il collocamento dei lavoratori disoccupati, il Centro regionale per l’inventariazione e la catalogazione, il Fondo di rotazione per gli interventi straordinari del dipartimento al Turismo e il Centro per la progettazione e il restauro.

Ma la relazione per l’approvazione del consuntivo consolidato dice che all’appello mancano 14 enti. Nel testo si legge infatti che “sebbene i soggetti individuati che avrebbero fatto parte del perimetro del consolidamento sono pari a 25, solo 11 hanno trasmesso in tempo tutti i dati utili”. Tra gli enti che non ce l’hanno fatta ecco l’ente autonomo “Teatro Vittorio Emanuele di Messina” e gli enti parco e naturalistici, e quindi l’ente parco dell’Etna, quello fluviale dell’Alcantara*, il parco dei Monti Sicani, quello dei Nebrodi, l’ente parco minerario Floristella Grottacalda, e i parchi archeologici di Naxos, di Segesta e Selinunte e della Valle dei Templi.**

Questi 25 enti, sarebbero quindi quelli che corrispondono ai requisiti di rilevanza che rendono necessaria l’iscrizione nel bilancio consolidato. Ma quando un ente è considerato “rilevante” per entrare a far parte del bilancio consolidat? Questo requisito è soddisfatto quando il totale dell’attivo, il patrimonio netto e il totale dei ricavi superano il 5 per cento degli stessi valori nel bilancio della Regione. Così, dato che il totale dei ricavi del solo bilancio regionale è pari a 7,8 miliardi la soglia di rilevanza è pari a 390 milioni, mentre dato che il patrimonio della Regione invece vale 8 miliardi e così la soglia di rilevanza è pari a 407 milioni.

Tra gli enti irrilevanti compaiono però sigle illustri come l’Ars, l’Ast, la Sas, la Seus, Riscossione Sicilia, Sicilia digitale e l’Irsap. Tra gli altri enti ci sono tutti gli altri Iacp, i consorzi di bonifica, i licei artistici, gli Ersu. Infine la soglia della rilevanza non è raggiunta dai circa 60 enti in liquidazione. In quest’ultimi casi si va da Biosphera all’Espi passando per le Aziende autonome soggiorno e turismo, per i consorzi Asi e per i Consorzi per il ripopolamento ittico.

Di particolare rilevanza scorrendo le tabelle del bilancio consolidato c’è il monitoraggio del debito regionale che è pari a 12,9 miliardi di euro: un risultato in miglioramento rispetto all’esercizio precedente quando il dato si assestava a 14,8 miliardi. Dalle tabelle si evince che la quota maggiore riguarda i debiti da finanziamento: poco più di 9 miliardi di euro. Nel dettaglio, la Regione deve 4,6 miliardi ad altre amministrazioni pubbliche, 3,6 miliardi dovrebbero essere versati ad altri finanziatori e 692 milioni dovrebbero ritornare a banche e tesorerie. In aumento i debiti verso altri fornitori: 491,4 milioni contro i 324 milioni dell’esercizio precedente (+167,3 milioni). Per trasferimenti e contributi il debito è di circa 1,8 miliardi, in calo (-306 milioni) rispetto al 2016. In questo caso la voce più consistente riguarda l’ammontare dei debiti verso altre amministrazioni pubbliche con un valore di 1,69 miliardi, nei confronti delle imprese partecipate l’esposizione vale 18,4 milioni mentre la quella verso le imprese controllate ha un valore di 2,7 milioni. La voce “altri debiti”, infine, incide per 1,6 miliardi.

* Nota

In riferimento all’articolo apparso sull’edizione di sabato 13 ottobre dal titolo “Regione, 14 enti senza bilancio. E ora gli amministratori rischiano” firmato da Andrea Cannizzaro, chiedo l’immediata smentita della notizia relativa al mancato adempimento da parte dell’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, di cui la sottoscritta è Commissario straordinario dal 21/12/2017. Infatti con nota prot. 805 dell’11/05/2018 il Parco Fluviale dell’Alcantara ha inviato, come espressamente richiesto su mail del servizio 3 “Vigilanza” dell’Assessorato Bilancio, le schede riferite al bilancio consolidato 2017 dell’Ente, utili alla predisposizione del bilancio consolidato della Regione. Gli stessi dati sono stati forniti in pari data al Servizio 4 “Vigilanza Parchi” del Dipartimento Ambiente. Si informa, inoltre, che l’Ente ha approvato con delibera del Consiglio n.6 del 26/3/2018 il Bilancio di previsione pluriennale 2018/2020 e con delibera del Consiglio n. 11 del 25/5/2018 il rendiconto dell’anno 2017. Chiedo quindi urgente rettifica.
Ornella Infantellina Commissario Straordinario Ente Parco Fluviale dell’Alcantara

** Si era data notizia che il Consorzio di ricerca Bioevoluzione Sicilia “Bes” fosse fra i 14 enti da consolidare che non avevavo presentato il bilancio. Il presidente del Consorzio Bes, Ninni Pisano, ha fatto sapere a LiveSicilia che l’ente – che non appare nell’elenco allegato alla delibera dedicato appunto ai soggetti da inserire nel Consolidato che hanno presentato i documenti  – ha inviato in tempo il bilancio all’assessorato all’Agricoltura.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI