PALERMO – “Il governo vuole solo i tagli, ma senza il rinnovo dei contratti ogni dialogo è inutile”. I sindacati dei lavoratori regionali lanciano la sfida al governo Crocetta, al termine di un lungo incontro avvenuto oggi con l’assessore alla Funzione pubblica Giovanni Pistorio.
Diversi gli argomenti sul tavolo: dalla riorganizzazione degli uffici regionali, alla legge di riforma della pubblica amministrazione, dalla mobilità del personale, al rinnovo dei contratti, appunto. Il vero nodo da sciogliere dopo l’approvazione in finanzaria delle norme di razionalizzazione delle strutture e dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha definito illegittimi i blocchi dei contratti.
“L’articolo 49 della legge di stabilità regionale sancisce che almeno il 30% delle strutture regionali (Aree, Servizi e Unità Operative di base) dovrà essere soppresso – ha spiegato Pistorio –. Entro la metà di settembre i dirigenti generali faranno le loro proposte di riorganizzazione cui seguirà una fase di concertazione con le rappresentanze sindacali, al fine di operare in maniera armonica e sinergica”. Tra i temi pù caldi anche quello relativo alla mobilità. “La mobilità del personale interno della Regione Siciliana non deve essere né arbitraria né punitiva – ha detto Pistorio ai sindacati –, ma deve essere gestita secondo criteri chiari e motivati che valorizzino le competenze e le professionalità presenti in Regione e che assicurino, al contempo, l’efficienza della macchina amministrativa”
Un vertice con più ombre che luci secondo i sindacati. “Tre ore di incontro, ma l’unica certezza sono i tagli: su pensioni, contratti e riqualificazione, continua l’incognita dei forti limiti finanziari e di un accordo con lo Stato ancora là da venire – è il pensiero di Enzo Abbinanti, segretario di Fp Cgil Sicilia -. È come se il governo fosse diviso in due. Pistorio rappresenta la parte più dialogante con i sindacati, ma ha le mani legate fino a quando il governo regionale (di cui fa parte) non sarà in grado di chiudere un accordo con Roma sui limiti imposti al piano finanziario. Fino ad allora – continua Abbinanti – si potrà solo attuare la spending review prevista dall’ultima manovra finanziaria”. Una premessa poco incoraggiante, secondo il segretario di Fp Cgil. “Se ai lavoratori si chiedono solo sacrifici senza garantire quello che ormai da troppi anni è diventato una chimera, e cioè un nuovo contratto di lavoro, è difficile concludere una concertazione. Non si può discutere solo del dare e niente dell’avere”.
Sulla stessa scia il pensiero della Cisl Fp. “Prendiamo atto della disponibilità mostrata dall’assessore Pistorio, ma nessuna razionalizzazione può avere un senso senza il rinnovo dei contratti dei dipendenti regionali, vecchi di dieci anni – afferma il segretario di Cisl Fp Paolo Montera -. Questi obsoleti istituti contrattuali, è sotto gli occhi di tutti, non consentono alla Regione di fornire servizi adeguati alle esigenze dei cittadini anche in realtà fondamentali per il rilancio della Sicilia. L’unica certezza al momento sono i tagli – prosegue il rappresentante della Cisl Funzione pubblica – mentre tutte le altre questioni, compresi i criteri sulla mobilità, rimangono sospese. L’assessore si è dimostrato prudente, chiedendoci un po’ di tempo per verificare le risorse disponibili per i rinnovi dei contratti, anche in seguito alle interlocuzioni col governo nazionale. Ma siamo prudenti anche noi, visto l’inattendibile operato del governo regionale. Adesso non c’è più tempo: persino la Corte costituzionale – continua Montera – ha definito illegittimo il blocco dei contratti, fermi da dieci anni. La Regione li sblocchi e riqualifichi il personale, nell’interesse dei lavoratori, ma anche dei siciliani che hanno diritto a una macchina amministrativa più efficiente. Fino ad allora – conclude – sarà inutile ogni tipo di concertazione”.
Dura anche la reazione della Uil Fpl che giudica “un’idea priva di logica quella di trasferire i dipendenti della Regione a Sicilia e-Servizi, partecipata con un organico già troppo abbondante. Come al solito si chiede la mobilità per riorganizzare la macchina burocratica e poi vengono fuori proposte assurde e irrealizzabili che aumentano solo sfascio e confusione”, è il pensiero di Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl, che aggiunge: “il governo Crocetta deve aprire un confronto serio e al tavolo ci troverà sempre disponibili a parlare di mobilità e riorganizzazione dei servizi, non precarizzando però i dipendenti. Inoltre, ricordiamo che c’è una sentenza della Corte costituzionale che impone i rinnovi contrattuali nel Pubblico impiego. E in Sicilia siamo più indietro rispetto alle altre regioni d’Italia”. Presente al vertice anche il Cobas Codir, che ha giudicato positiva l’apertura al dialogo dell’assessore Pistorio e ha manifestato la propria disponibilità al confronto, a condizione che “il governo sia realmente sia disponibile a concreti atti di cambiamento”. Sindacato che ha poi abbandonato il vertice in polemica con la dirigente generale Luciana Giammanco che, sulla questione relativa all’ufficio informatico “ha dichiarato che non avrebbe intrapreso alcun provvedimento risolutivo per il personale regionale distaccato a Sicilia e-Servizi – raccontano i rappresentanti sindacali – continuandoli a mantenere a forza presso la società”.
Tra gli argomenti dell’incontro anche la riforma Madia con la quale la Regione sarà chiamata a misurarsi. Pistorio ha spiegato ai sindacati che l’assessorato sta valutando le misure immediatamente applicabili, che saranno inserite nel disegno di legge “sblocca Sicilia”, e quelle che invece, trattandosi di una legge delega, verranno rinviate ad un momento successivo.