Regione, Schifani sceglie il nuovo assessore: chi è il candidato favorito

Regione, Schifani sceglie l’assessore all’Economia: timone a Dagnino

Il nome del successore di Falcone

PALERMO – L’indiscrezione la tira fuori l’Ansa al termine di un pomeriggio afoso e trova conferma in ambienti bene informati: si va verso la nomina dell’avvocato tributarista Alessandro Dagnino ad assessore all’Economia della Regione Siciliana. Il governatore Renato Schifani ha pensato a lui per sostituire Marco Falcone, eletto al Parlamento europeo.

Il curriculum di Alessandro Dagnino

Quarantotto anni, coniugato, con due figli, Dagnino è avvocato cassazionista, docente di diritto tributario dell’impresa e del terzo settore nell’Università degli studi Lumsa e svolge attività di consulenza in materia fiscale in favore di società italiane, gruppi multinazionali, istituti finanziari e clienti privati. Forbes ha inserito il suo nome nell’elenco dei cento Italian legal leaders.

Nel suo curriculum anche una docenza al Master in diritto tributario, contabilità e pianificazione fiscale presso la Luiss business school. Dagnino, inoltre, è stato docente di diritto finanziario e scienza delle finanze nell’Università di Palermo, oltre che consulente giuridico in materia fiscale e di finanza pubblica di governi regionali e di assemblee legislative. Nella sua storia professionale anche la presidenza di Irfis-FinSicilia e l’Aspen Institute Italia presieduto attualmente dall’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

A Dagnino, dunque, il compito di prendere in mano il timone dei conti della Regione. Schifani alla fine ha deciso di non privarsi di Salvatore Sammartano, che sembrava vicino all’incarico. Il capo di gabinetto e fedelissimo del governatore, infatti, è seduto nella cabina di regia di Palazzo d’Orleans e ha in mano diversi dossier.

Il ricorso contro la Corte dei conti

La scelta è caduta quindi su una figura di altissimo profilo. Lo studio Dagnino è quello che ha curato gli interessi della Regione nell’intricatissima vicenda della mancata parifica al Rendiconto 2021 da parte della Corte dei conti. Gli stessi giudici contabili che hanno bloccato l’accordo sul rinnovo del contratto dei dipendenti regionali perché manca il Rendiconto.

I primi scogli per Alessandro Dagnino

Sarà proprio il Consuntivo 2023, infatti, la prima grana sul tavolo di Alessandro Dagnino. Il documento dovrà essere approvato al più presto per consentire l’ok agli aumenti dei dipendenti regionali, poi all’Ars sarà già tempo di manovrina. Schifani ha chiesto qualche giorno di tempo ai deputati, che analizzeranno il ddl a partire dal 29 luglio. Quel giorno Dagnino sarà già alla guida dell’assessorato all’Economia.


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