PALERMO – Contestazione degli Studenti medi di Palermo nei confronti del premier Matteo Renzi, giunto in città per chiudere la campagna elettorale referendaria. Gli studenti hanno bruciato un fantoccio raffigurante il presidente del Consiglio e una bandiera del Pd. Il corteo, composto da un centinaio di ragazzi, si è snodato lungo le vie del centro città, paralizzando il traffico nella zona di piazza Verdi, davanti al teatro Massimo. Attimi di tensione, all’incrocio fra via Ruggiero Settimo e via Mariano Stabile quando il serpentone ha provato a raggiungere il teatro Politeama, dove era atteso Renzi: le forze dell’ordine hanno respinto il tentativo e nella concitazione un carabiniere è stato colpito con un pugno. Gli studenti, invece, parlano di “cariche” da parte delle forze dell’ordine. In questi minuti è in corso l’identificazione di un giovane.
“Siamo stanchi delle solite passerelle strumentali alla raccolta di consensi e di voti – si legge in una nota degli studenti -. La sfacciataggine del presidente del Consiglio è fuori misura, egli si è interessato della nostra terra solo quando si è trattato di autorizzare l’installazione del Muos, la costruzione di inceneritori, la chiusura di ospedali per i piani di riordino della sanità, il deposito di scorie dell’Ilva e abbiamo il diritto di manifestargli la nostra opinione sul suo operato e il nostro dissenso rispetto alla sua presenza e le nostre istanze”.
Tra i motivi della protesta anche la riforma del sistema scolastico: “Con la sua Buona Scuola il governo targato Pd ha portato avanti in modo sistematico la distruzione della scuola pubblica a favore dei privati – afferma Simona Pezzella, del collettivo Regina Margherita -. La prova più tangibile è l’introduzione del progetto di alternanza Scuola-lavoro, stage e tirocini dentro le aziende che non vengono retribuiti e che tolgono tempo a una reale formazione traducendosi in mero sfruttamento di manodopera giovanile”.