PALERMO – Torna ospite ad ‘Un giorno da pecora’ su Radio 2 il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e anche stavolta non si sottrae né alle domande, né all’ironia. Unica nota dolente, ancora lo stipendio. A dire quanto guadagna, il governatore proprio non ci riesce. E, alla fine, resta soltanto l’ormai famoso “guadagno meno di un deputato regionale”.
Ma oggi è il giorno di Matteo Renzi, e anche quello di Fausto Raciti, che è stato appena eletto nuovo segretario regionale del Partito democratico siciliano. E Crocetta si scopre renziano: “Certo che appoggio Renzi – risponde il presidente della Regione – , è il mio segretario ed è un rivoluzionario, un po’ come me. È andato al governo senza elezioni, è vero, ma in Italia non esiste l’elezione diretta del presidente e un governo che duri bisogna pur farlo. Questo durerà, secondo me almeno 2 anni. E Matteo sarà un buon presidente”.
Non spende troppe parole, invece, sugli equilibri di governo in Sicilia. L’elezione di Raciti, però, pare abbia sciolto il tabù del rimpasto: “Non lo chiamerei così ma qualche piccolo aggiustamento in giunta va fatto, sento che c’è la necessità di dare spazio a qualcun altro. Col Pd ho fatto pace ormai. Raciti? Un bravo giovane, credo che sarà un segretario con il quale mi potrò confrontare”.
Presto, però, si chiude il capitolo ‘politica’ e si parla del privato. Crocetta non si lascia intimidire. Racconta della sua idea di comunismo, e si definisce ancora tale: “Sono dalle parte dei poveri – dice – e non riconosco differenze tra loro e i ricchi: questo significa. Comunista lo è anche Papa Francesco”. Che è gay e cattolico, poi, il governatore non lo ha mai nascosto, anzi. Ma stavolta, intervistato al programma radiofonico di radio 2, svela di avere una passione anche per le donne: “Qualcuna che mi arrapa c’è – ammette – , per esempio l’amante di Hollande, Julie… Lei la farei ministro”, scherza Crocetta.