Gli M5s e il fondo del microcredito| Ritardi e anomalie nelle restituzioni - Live Sicilia

Gli M5s e il fondo del microcredito| Ritardi e anomalie nelle restituzioni

Sul sito dei deputati siciliani i conti della vecchia guardia: mancano 2 rendicontazioni, altre sono datate. "Solo ritardi sul caricamento", spiegano

I rimborsi a Palazzo dei Normanni
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PALERMO – Gli ultimi versamenti cronologicamente visibili sono quelli di Giampiero Trizzino, che restituisce oltre seimila euro provenienti da tre stipendi, e di Gianina Ciancio con un unico deposito da 7.200 euro. Nei giorni in cui l’inchiesta delle Iene sulle mancate restituzioni di alcuni deputati nazionali scuote il Movimento cinque stelle, in Sicilia molti attivisti accendono i riflettori e sui versamenti dei deputati regionali nel conto dell’Associazione Movimento 5 stelle Sicilia destinati alle iniziative per il microcredito delle piccole e medie imprese. Si tratta delle restituzioni legate agli ultimi scampoli della passata legislatura e che perciò non coinvolgono i nuovi parlamentari del gruppo M5s, l’unico che a Sala d’Ercole riconsegna una parte degli stipendi: i deputati della vecchia guardia, inoltre, rinunciano anche al rimborso delle spese per l’esercizio del mandato.

Nessuna ‘rimborsopoli’ all’ombra di Palazzo dei Normanni, tuttavia dal sito dei grillini siciliani emergono ritardi e anomalie che nelle ultime ore hanno acceso le richieste di chiarimento da parte degli attivisti sui social network e nelle chat interne. Il meccanismo adottato dal movimento in Sicilia, è bene ricordarlo, non prevede un termine perentorio entro cui effettuare i versamenti in favore dell’associazione che svolge un ruolo di tramite tra i deputati e il mondo delle imprese: un sistema diverso da quello adottato nelle altre regioni italiane, dove i bonifici dei consiglieri regionali vengono indirizzati direttamente ai destinatari delle iniziative.

I tre versamenti di Trizzino e quello di Ciancio, visibili sul sito ‘sicilia5stelle.it’, partono il 12 febbraio: è il giorno in cui il movimento viene colpito dal ciclone delle mancate restituzioni dei deputati nazionali Andrea Cecconi e Carlo Martelli, all’indomani della diffusione del servizio delle Iene. In quelle ore il ‘capo politico’ Luigi Di Maio da Napoli annuncia verifiche e tolleranza zero nei confronti di chi ha sbagliato violando uno dei principi sacri del movimento: la restituzione di una parte delle indennità degli eletti, cavallo di battaglia di tante campagne elettorali. Trizzino copre fino a settembre 2017, Ciancio restituisce anche parte del suo stipendio di novembre.“Faccio i bonifici in media ogni tre mesi – spiega il deputato palermitano -, perciò è tutto regolare”. 

Quando l’ex presidente della commissione Ambiente di Palazzo dei Normanni ordina il primo bonifico da 1.424,97 euro l’orologio segna l’una della notte. Alle 11.37 prende il via una seconda tranche da 2.168,51 euro e alle 13.56 c’è il semaforo verde per il terzo bonifico del valore di 1.667,37 euro. Dopo quattro ore arriva un quarto versamento da 1.083,98 euro come “integrazione” del precedente. La causale è sempre la stessa: il finanziamento del progetto ‘Boom Polmoni urbani’, messo in piedi dal movimento in Sicilia accanto al tradizionale microcredito per le piccole e medie imprese. Ciancio opta per un maxi bonifico da 7.269,45 euro che copre ottobre e novembre 2017: “I bonifici hanno una cadenza mediamente trimestrale – spiega la deputata -. Possono capitare dei piccoli ritardi che vengono talvolta recuperati con versamenti più corposi. E’ tutto regolare – prosegue – e questi dati sono sempre stati disponibili. Qualcuno, forse, aveva dimenticato che da anni versiamo parte dei nostri stipendi”.

Cifre e date facilmente individuabili sulla sezione ‘trasparenza’ del sito del Movimento cinque stelle Sicilia, dove però non figurano i nuovi componenti del gruppo e si registrano invece ritardi di quasi un anno per quanto riguarda le rendicontazioni di Vanessa Ferreri e Angela Foti: le restituzioni della ex deputata ragusana, non riconfermata all’Ars dal voto di novembre, e della parlamentare acese sono ferme allo stipendio di marzo 2017 e anche in questo caso mancano le copie dei versamenti. “Credo di avere sforato il tetto dei duecentomila euro di restituzione – ricorda Foti -. Soldi andati alle imprese e ai nostri progetti come i polmoni urbani. I ritardi nelle mie rendicontazioni? Abbiamo uno staff che si occupa del sito, i cui componenti magari avranno avuto altro da fare. Credo stiano caricando tutto in queste ore – prosegue -. Ho fatto gli ultimi bonifici a ottobre, legati agli stipendi estivi. Il nostro è un esempio virtuoso che vorrei fosse seguito anche dagli altri deputati dell’Assemblea”.

Le rendicontazioni de mazarese Sergio Tancredi si sono fermate ad agosto del 2017: “Ma le mie donazioni sono in linea con gli altri – evidenzia -. Ognuno di noi ha scelto modalità diverse per quanto riguarda la tempistica ma i soldi ci sono tutti anche perchè, versando in un unico conto, il controllo è automatico. Mancano i dettagli dei bonifici? Problemi tecnici ma, ripeto, è tutto regolare”. Per quanto riguarda Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca i dati non sono disponibili: i due deputati palermitani, imputati nel processo firme false, si erano autosospesi dal movimento dopo lo scoppio dell’inchiesta e anche se non hanno mai abbandonato il gruppo parlamentare di Palazzo dei Normanni potrebbero avere deciso di non caricare sul sito i dettagli delle restituzioni. ‘Sicilia5stelle.it’ non riporta alcuna informazione al riguardo, neanche sulle donazioni antecedenti allo scoppio del caso firme false.

Un sito con diverse lacune sotto il profilo dell’aggiornamento: fino a qualche giorno fa registrava ritardi nelle restituzioni di alcuni deputati che oggi risultano ‘in regola’ con i versamenti legati all’ultimo scampolo della passata legislatura. Le copie dei bonifici, però, sono quasi sempre assenti, così come le buste paga. Rientra in questa categoria Francesco Cappello, deputato catanese che da luglio a ottobre risulta aver restituito 15.700 euro sul conto dell’Associazione Movimento cinque stelle Sicilia. Stesso quadro per Matteo Mangiacavallo: nel periodo luglio-novembre 2017 il deputato di Sciacca ha versato oltre sedicimila euro, ma sul sito non c’è traccia delle copie dei versamenti. L’ultimo bonifico visibile sul profilo di Salvatore Siragusa, che in questa legislatura ricopre il ruolo di deputato questore, risale invece al 27 novembre: tremila euro di restituzione dello stipendio di luglio mentre i versamenti per agosto, settembre e ottobre non sono supportati dalle copie dei bonifici.

Nessuna restituzione last minute per Giancarlo Cancelleri: l’ultima consultabile è quella relativa allo stipendio di ottobre 2017, con un versamento effettuato da Banca Nuova il 12 novembre: anche per le mensilità di luglio, agosto e settembre le copie dei bonifici sono consultabili sul sito, ma i clic del computer vanno a vuoto per quanto riguarda il periodo gennaio-giugno dello scorso anno. Situazione analoga per Valentina Palmeri, che ha coperto i suoi versamenti fino a novembre 2017: le ultime sei restituzioni della deputata di Alcamo sono accompagnate dalla copia dei bonifici, mentre non sono visibili i dettagli dei versamenti effettuati per i primi sei mesi del 2017. L’attuale capogruppo Valentina Zafarana ha restituito la quota degli stipendi di novembre e dicembre ma, anche in questo caso, mancano le copie dei versamenti effettuati con i dettagli temporali del versamento. Bonifici fino allo stipendio di novembre 2017, invece, per Stefano Zito: il deputato siracusano ha caricato anche le copie dei versamenti legati alle mensilità di settembre e ottobre. Per il periodo gennaio-luglio dello scorso anno, però, ritorna l’anomalia che accomuna, seppure con modalità differenti, tutti i deputati della vecchia guardia: nessun dettaglio sui versamenti effettuati.


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