Revisori dei conti, bocciato il ddl | Movimento cinque stelle all'attacco - Live Sicilia

Revisori dei conti, bocciato il ddl | Movimento cinque stelle all’attacco

La maggioranza affonda il ddl Ciancio, Zafarana: "Dite a Musumeci che hanno usato il voto segreto"

PALERMO – L’Ars ha definitivamente bocciato il ddl per la nomina dei revisori dei conti attraverso sorteggio. Complice il voto segreto, con 35 voti favorevoli e 25 voti contrari, Sala d’Ercole ha approvato l’emendamento abrogativo dell’articolo uno, che conteneva il cuore della legge: il meccanismo del sorteggio per la nomina dei revisori dei conti negli enti controllati dalla Regione.

I numeri in aula oggi sarebbero bastati alle forze che appoggiano il governo Musumeci per fare passare la posizione del centrodestra contrario al ddl di marca grillina. I voti necessari erano 29 e tanti erano i deputati presenti,  ma è arrivato anche un appoggio esterno di tre deputati della minoranza. L’Ars pone così fine al lungo iter del ddl Ciancio, fortemente voluto e difeso dal Movimento cinque stelle.

Eppure la maggioranza ha vissuto attimi concitati. Poco prima della prima votazione sugli articoli l’Assemblea aveva respinto la proposta della maggioranza di rinviare il prima commissione il ddl per una nuova riscrittura dell’articolato. Sono bastati pochi minuti per dare il colpo di grazia al disegno di legge. La maggioranza, che appena prima era andata sotto, si è ricomposta e al momento della votazione segreta dell’articolo ha ottenuto il risultato sperato: la legge non è passata.

Il capogruppo del Movimento cinque stelle Valentina Zafarana ha posto in luce il fatto che il ddl è stato bocciato grazie al voto segreto. “Riferite al presidente Musumeci ciò che è successo oggi – le sue parole – dal momento che ha cristallinamente dichiarato che il voto segreto è una schifezza”. La stessa posizione è stata ribadita da Giuseppe Lupo capogruppo del Partito democratico. “Assistiamo – ha rilevato Lupo – ad una grave incoerenza politica da parte della maggioranza e da parte degli stessi assessori del governo Musumeci. La maggioranza infatti ha chiesto il voto segreto e anche gli assessori se ne sono avvalsi contro le indicazioni del presidente della Regione che lo scorso marzo chiedeva alla presidenza dell’Ars di eliminare il voto segreto”.

Giuseppe Milazzo, capogruppo di Forza Italia, contesta così quanto avvenuto durante la seduta. “Mi dispiace che la minoranza sia voluta andare allo scontro respingendo il rinvio in commissione. Data la posizione e la partecipazione del presidente Stefano Pellegrino alla redazione del ddl noi eravamo del parere che occorreva procedere a scrivere un nuovo sistema misto con nomina in parte per scelte e in parte per sorteggio. Per questo – ha concluso – ritengo che non ci siamo misurati politicamente ma che ciascuno ha votato secondo coscienza”.

“Questa vicenda – ha sottolineato Marianna Caronia ,del Misto – si è già trascinata troppo a lungo, sottraendo tempo ed energie ad altri provvedimenti normativi di cui l’Ars avrebbe potuto occuparsi in modo più utile. Oggi abbiamo sventato il rischio di questo corto circuito normativo che avrebbe portato soltanto alla paralisi enti ed istituti che espletano servizi essenziali ed hanno migliaia di dipendenti”. “Del resto – ha rincarato la capogruppo Udc Eleonora Lo Curto – gli stessi ordini professionali ai quali sono iscritti i revisori contabili contestavano una norma che certamente non premiava né il merito, né la competenza, né tantomeno la professionalità”.


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