CATANIA – Cittadini e autorità, in testa il prefetto Maria Carmela Librizzi, il questore Giuseppe Bellassai e il rettore Francesco Priolo, hanno risposto all’invito del sindaco Enrico Trantino di partecipare all’inizio della nuova vita dell’Anfiteatro Romano di piazza Stesicoro.
Riaperto dopo tre anni, con la gestione passata dalla Regione al Comune che elaborato un piano di valorizzazione turistica e culturale del secondo monumento romano più grande dopo il Colosseo.
Un esempio unico al mondo perché realizzato in pietra lavica e per questo definito il “Colosseo Nero”, che coi suoi leggendari sotterranei è tornato a incantare i visitatori, accorsi in gran numero per vedere anche gli scorci finora interdetti dei resti di un’arena capace di ospitare 15 mila spettatori.
“Non si siamo fermati – ha detto il sindaco Trantino – al facile non è nostra competenza e alle carenze di personale che ne avevano paralizzato la fruizione.
Abbiamo sfidato la burocrazia e abbiamo fatto vincere Catania e i catanesi che per troppo tempo hanno visto mortificato un vero e proprio scrigno di bellezza, un’azione che auspico sia un segno di un ritrovato orgoglio cittadino.
Un obiettivo che con tutta l’Amministrazione Comunale abbiamo inseguito e finalmente raggiunto adeguando il sito dell’Anfiteatro alle moderne esigenze del turismo e della fruizione senza soluzione di continuità, con nuovi servizi che a breve incrementeremo, ma anche con video e didascalie scientifiche realizzate grazie al contributo di Cnr e all’Università, segno di una Catania ritrovata grazie a virtuoso un gioco di squadra”.
A rendere ancora più gradevole la giornata della rinascita dell’Anfiteatro Romano, l’intrattenimento musicale degli orchestrali del Conservatorio Vincenzo Bellini e le illustrazioni dell’associazione provinciale delle Guide Turistiche che hanno affascinato i partecipanti con cenni di storia e racconti di particolari non sempre conosciuti.
Il monumento rimarrà aperto ogni giorno dalle ore 9 alle 19, con i servizi di biglietteria e di gestione degli accessi affidati dal Comune a CoopCulture uno dei colossi del settore, che cura gli stessi servizi anche nella Valle dei Templi e in molti altri siti archeologici, con il supporto dei giovani del servizio civile messi a disposizione dal Comune di Catania.