PALERMO – Domani, 1 marzo alle ore 11, si celebrerà il primo matrimonio alla Fonderia Reale e gli sposi avranno come sorpresa quella di ritrovarsi, nella qualità di ufficiale di stato civile, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando che officerà il rito. “I palermitani scopriranno un nuovo monumento che da domani sarà sede per la celebrazioni dei riti civili – annuncia l’Assessore alla Partecipazione e ai Servizi Demografici Giusto Catania-, la Fonderia, inoltre, sarà anche il luogo della Partecipazione cittadina. Infatti all’interno dello spazio si potranno svolgere molteplici attività: workshop, convegni, incontri culturali, mostre”.
Già domani alle ore 17.30 l’assessore alla cultura Francesco Giambrone inaugurerà una mostra fotografica su Palermo, i suoi monumenti e le sue trasformazioni. Le opere sono state realizzate dai fotografi dell’associazione Arvis: Giuliana Di Piazza, Francesca Riggi, Morena Anzalone, Isabella Romano, Antonio Sambataro, Carlo Graziano, Fabio Mellina, Gaetano Dolcemascolo, Gianni Nastasi, Giuseppe Bozzotta, Pippo Consoli. “La Fonderia – continua l’assessore Catania – è un luogo riconsegnato ai palermitani che potranno usufruire di un servizio di connessione ad internet wifi gratuito, utilizzare il giardino adiacente, costruire momenti di creatività, incontro e socializzazione.
La Sala Fonderia, in attesa del completamento dei lavori all’ex chiesa di San Mattia ai Crociferi, sarà il principale luogo per la celebrazione dei matrimoni civili: il servizio è stato organizzato così da poter svolgere matrimoni tutte le mattine e i pomeriggi, dal Lunedì al Sabato”. Il giardino della Real Fonderia è stato recuperato con l’impianto di nuovi alberi e arbusti che hanno occupato gli spazi liberati, negli anni, dalla morte delle piante inizialmente impiantate e di quelle danneggiate. Le nuove piante sono state donate dall’ Orto Botanico dell’Università di Palermo rinverdendo ancora una volta una antica collaborazione.
La Fonderia è sita nell’omonima piazza che trae il suo nome dal fatto che in quest’area, dove sorgeva probabilmente un arsenale in epoca araba, sorse nel 1601 la Real Fonderia, denominata anche “Casa del Tarzanà”, (dall’arabo dar as-san, tarsianatus nella latinità del medioevo ovvero casa del lavoro, arsenale) destinata a stabilimento militare e alla produzione e fusione di pezzi d’artiglieria. Lo testimonia, il volume su “Palermo, il suo passato, il suo presente, i suoi monumenti” di Isidoro La Lumia, pubblicato nel 1875. Sono invece i Diari Palermitani del Marchese di Villabianca a parlare del successivo impiego della struttura come arsenale, caserma e magazzino militare, da ricollegare alle insurrezioni popolari del XVII secolo, che spesso ebbero per scenario l’area portuale della Cala. La Fonderia nei primi decenni dell’ottocento venne denominata “Arsenale di Artiglieria”, funzionò come tale sino al 1840. Dopo quell’anno i cannoni vennero fusi nel vicino Castello a mare e la vecchia fonderia, come precisa Girolamo Di Marzo Ferro nel 1859, fu utilizzata per albergarvi nelle occorrenze le reclute di quei corpi che venivano da Napoli e che non appartenevano a reggimenti di stanza a Palermo. Nella seconda metà dell‘800, l’edificio della Real Fonderia ritornò alla sua destinazione originaria: fu infatti, il primo nucleo della celebre Fonderia Oretea, creata da Vincenzo Florio nel 1841, poi trasferita più a sud, che con la lavorazione del ferro e della ghisa contribuì allo sviluppo della città Liberty. Le attività della fonderia, il cui immobile, nel frattempo, era stato nuovamente adibito a caserma, cessarono definitivamente dopo i bombardamenti del 1943, che distrussero gran parte dell’edificio.