Rifiuti, le associazioni dei consumatori sul piede di guerra - Live Sicilia

Rifiuti, le associazioni dei consumatori sul piede di guerra

Adoc, Federconsumatori, Adiconsum e Ugcons sulla drammatica situazione in cui versa Catania
L'INTERVENTO
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5 min di lettura

Le Associazioni dei Consumatori e degli Utenti Adoc, Federconsumatori, Adiconsum e Ugcons, dopo approfondita analisi sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani del Comune di Catania, hanno rilevato l’eccessivo costo del servizio di smaltimento della spazzatura ed un inefficiente sistema di raccolta differenziata.

La denuncia è di Giuseppe Camarda, Salvo Nicosia, Francesco Laudani e Giuseppe Cosentino, rispettivamente Responsabili provinciali delle Associazioni dei Consumatori ADOC, FEDERCONSUMATORI, ADICONSUM e UGCONS i quali, allarmati, dichiarano: “Catania non merita questo ed è finito il tempo di dire ‘è colpa di…’, in un infinito scaricabarile che cerca di addebitare le responsabilità ora ai cittadini ora alle amministrazioni, ma anche ad enti ed istituzioni.

La recente bocciatura da parte della Commissione Europea del Piano Rifiuti Regionale, la raccolta differenziata che non decolla, la recentissima sentenza del TAR che chiude la discarica di Motta S. Anastasia ed il movimentato Consiglio Comunale straordinario sull’emergenza rifiuti dei giorni scorsi non smuovono le coscienze a Catania, al fine di superare una crisi che sta mettendo in ginocchio l’intera comunità: i cumuli di rifiuti per strada e la TARI, la più cara d’Italia, sono un dato di fatto.

In quest’ultimo periodo, si è palesata a Catania in tutta la sua virulenza un’emergenza ambientale, frutto di scelte politiche non adeguate allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per mezzo di una gestione tradizionale oramai anacronistica e per nulla supportata da relazioni solide scaturenti dal confronto con le organizzazioni dei consumatori e degli utenti, nonostante il passaggio da un sistema lineare ad uno circolare sia diventato argomento nell’attuale dibattito economico.

I punti cardine di questa vicenda sono presto individuabili: c’è l’illusione di organizzare una raccolta differenziata porta a porta che funzioni, in una città con oltre trecentomila abitanti, mentre questo sistema risulta ottimale per comunità fino ai cinquantamila; c’è il costo – troppo oneroso – di un servizio che non sta producendo né efficienza né risparmi – date le irrisorie percentuali di differenziata conferita – e che si ripercuote sui cittadini con drammatici aumenti della tassa sui rifiuti; c’è la maggior parte della spazzatura che continua ad essere portata in discarica, in quanto indifferenziata, ad un costo medio di 240 euro per tonnellata; c’è lo spauracchio del trasporto all’estero di queste tonnellate di rifiuti, a causa delle discariche siciliane al collasso, con ulteriori aggravi di costi per la collettività; c’è la mancanza di visione imprenditoriale e di concertazione territoriale sulla gestione dei rifiuti. Manca, infine, uno scatto di orgoglio da parte dei cittadini e degli enti preposti per dare il proprio contributo alla risoluzione dell’emergenza. 

È come se l’economia circolare, il riciclo ed il riuso, i cui principi sono oramai valori condivisi e contribuiscono alla costruzione del PIL in alcune parti d’Europa, nella nostra realtà tardino a fare breccia nelle coscienze e nelle decisioni da adottare.

A tal proposito, il nuovo concetto di sistema integrato di gestione dei rifiuti e le nuove iniziative riguardanti la “raccolta differenziata” rappresentano una delle principali strade perseguite dalle Amministrazioni locali e dalle aziende private per smaltire la spazzatura. La raccolta differenziata, che a Catania ha percentuali esigue rispetto alla produzione complessiva di rifiuti che supera i seicento chilogrammi annui per abitante, crea le condizioni per la selezione delle frazioni in modo che si possano avviare al recupero più facilmente i materiali reimpiegabili nei processi produttivi. Ciò genera effetti ambientali positivi, in quanto riduce notevolmente i volumi e la pericolosità dei rifiuti da destinare alla discarica.

Data la drammatica situazione in cui versa la nostra città, nel momento in cui i cittadini vengono chiamati a pagare la TA.RI., subiscono una vessazione tributaria alla quale non corrisponde affatto un adeguato servizio, fatto immediatamente percepibile con l’accumulo di tonnellate di immondizia sulle strade.

ADOC, Federconsumatori, Adiconsum e UGCONS ritengono quanto mai opportuno che i soggetti ai quali risulterà imputabile tale stato di cose rispondano personalmente e concretamente del loro operato.

È inoltre il momento di agire ed avviare un patto tra le istituzioni ed i cittadini. Deve essere una rivoluzione culturale fatta anche di informazione e formazione, da portare casa per casa, nelle scuole, nei condomini e nei luoghi di aggregazione, coinvolgendo i consigli di quartiere, le parrocchie, l’associazionismo ed il terzo settore. È necessario che i cittadini acquisiscano consapevolezza, attraverso percorsi progettuali e divulgativi, sui vantaggi di una corretta gestione dei loro rifiuti domestici per innescare le virtuose economie di scala che porteranno ai risparmi sulla TA.RI. e ad una città più vivibile. Gli esempi ci sono e sono replicabili anche nella nostra città. 

Questo non basta: è altrettanto necessario continuare il monitoraggio sulle microdiscariche e sanzionare i cittadini poco rispettosi del bene comune. Non può passare inosservata la mancanza di una seria lotta all’evasione della tassa rifiuti, che preveda – secondo il principio: pagare meno, pagare tutti – agevolazioni per le famiglie meno abbienti, le quali sono costrette ad evadere per necessità e non per piacere. 

“Le nostre associazioni mettono a disposizione competenze e professionalità” concludono i responsabili delle Associazioni dei consumatori “per affrontare e superare, insieme agli enti e alle istituzioni, questa emergenza che nelle prossime settimane, a causa anche delle condizioni climatiche, potrebbe aggravare la situazione igienico-sanitaria con seri rischi per la salute dei cittadini e che ha già visto come soluzione ‘fai da te’ i primi roghi notturni di cumuli di rifiuti. 

Questa condizione drammatica sarebbe un pessimo biglietto da visita per i tanti turisti preannunziati i quali contribuiscono, con la loro presenza, ad alimentare l’economia di una città in profonda crisi. 

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