Rifiuti, Rap risponde alle accuse| "La crisi? Colpa della Regione" - Live Sicilia

Rifiuti, Rap risponde alle accuse| “La crisi? Colpa della Regione”

Differenziata, Tmb, settima vasca. Domani giorno della verità

PALERMO – Tre pagine fitte di date, puntualizzazioni, precisazioni che costituiscono una vera e propria accusa: l’emergenza rifiuti in cui è piombata Palermo non è colpa della città, ma della Regione. A firmare la nota sono il presidente della Rap Giuseppe Norata e il direttore generale Roberto Li Causi che rispondono in questo modo alla missiva della settimana scorsa del Dipartimento rifiuti, che a sua volta aveva puntato il dito contro la partecipata.

Domani dovrebbero arrivare notizie positive dai tecnici e l’adozione di un’ordinanza sembra realmente a portata di mano, così come l’autorizzazione a riempire la sesta vasca con altre 25 mila tonnellate di immondizia, ma nel frattempo fra Comune e Regione va in scena il solito duello. A parole sono tutti pronti a collaborare, ma nelle note ufficiali (quelle che restano agli atti a futura memoria) i toni sono meno concilianti.

La nota di oggi è infatti inviata alla Regione ma per conoscenza anche al ministero dell’Ambiente, al Prefetto, al Comune, all’Srr, all’Arpa, all’ex Provincia e all’Asp, insomma a tutti quei soggetti in qualche modo coinvolti ogni volta che scatta l’emergenza, con l’obiettivo “di chiarire alcuni aspetti”. “Il Dipartimento – scrive la Rap – nel vano tentativo di spostare l’attenzione dalla attuale emergenza e dalle possibili soluzioni, ha posto in essere una sequenza di rilievi del tutto non connessi con quanto evidenziato da questa società al fine di spostare l’accento dalle carenze di organizzazione, programmazione e pianificazione”.

In primis, c’è la questione della settima vasca: “Da oltre 31 mesi Palermo ne attende la realizzazione – si legge nella missiva – La situazione drammatica che al momento vivono il Comune e la Rap deve essere attribuita alla mancata attuazione degli interventi”, con riferimento all’ordinanza di Protezione civile del 2018 che prevedeva proprio la nuova vasca a cura della struttura commissariale. “Dopo 31 mesi nulla è stato realizzato e ciò ha determinato la crisi del sistema di smaltimento dei rifiuti”, aggiunge la Rap che poi lancia un’altra accusa: la Regione ha sempre individuato gli impianti in cui portare i rifiuti, ma stavolta chiede al capoluogo di arrangiarsi.

Gli impianti indicati, dicono da piazzetta Cairoli, “molto spesso sono indisponibili” e se il Tmb si è fermato è per i troppi rifiuti che non hanno uno sbocco: “L’impianto nella seconda metà di luglio era perfettamente funzionante – precisano Norata e Li Causi citando il sopralluogo di Foti e Rotella – a dimostrazione che le attività di manutenzione si stavano compiendo e che se le richieste di individuazione di altri impianti avessero trovato riscontro certamente non si sarebbe venuta a creare una così grave emergenza”. Poi c’è la differenziata: la Rap rinfaccia alla Regione di attendere da un anno il finanziamento di cinque centri comunali di raccolta, così come aspetta i 7,5 milioni promessi in Finanziaria.

“L’unica soluzione messa in evidenza dal Dipartimento è la possibilità di trasportare i rifiuti fuori regione – continua Rap – demandando la soluzione al Comune o alla Srr. La proposta appalesa la mancata presenza nel territorio regionale di una rete adeguata di impianti e, considerato che questa società ha prospettato soluzioni alternative, si resta in attesa che la Regione verifichi le reali capacità ricettive degli impianti e che vengano definiti accordi regionali o internazionali”. Insomma, la Rap mette le mani avanti e dice chiaro e tondo di non poter fronteggiare da sola l’emergenza, anche perché la carenza di impianti in Sicilia non è colpa loro.

La nota, secondo indiscrezioni, avrebbe provocato più di un mugugno in viale Campania, ma il clima resta tutto sommato sereno: senza un accordo fra le parti, infatti, Palermo rischia di finire (ancora una volta) sommersa dai suoi rifiuti.

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