FIRENZE- “Alla fine questi processi rendono simpatici anche imputati difficili come Salvatore Riina. Alla fine il convitato di pietra è lo Stato, che non fa una bella figura, nella sua parte cosiddetta di intelligence”. Così l’avvocato Luca Cianferoni, difensore di Totò Riina, commenta l’assoluzione dall’accusa di essere il mandante della strage del Rapido 904. “I servizi segreti – ha aggiunto – sono il vero problema della giustizia penale, bisogna aprire gli armadi con gli scheletri”. “Non voglio fare dichiarazioni facili sulla figura delle vittime – ha concluso Cianferoni – che sono poi le vere persone che non parlano mai e che sono quelle sulle quali si è scaraventata la disgrazia di questi processi”.
(Fonte ANSA)