"Riscossione senza prospettive" | Sindacati sul piede di guerra - Live Sicilia

“Riscossione senza prospettive” | Sindacati sul piede di guerra

La nota delle sigle.

La vertenza
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Riscossione, i sindacati sul piede di guerra. “Come avevamo comunicato in precedenza – si legge in una nota – si è tenuta stamani la riunione intersindacale unitaria delle sigle Fisac Cgil, Unisin e Ugl, per decidere insieme le azioni di lotta per sbloccare l’attuale situazione di stallo determinata dalla mancata nomina del Consiglio di Amministrazione e dall’inattività del Governo regionale rispetto all’applicazione della Legge regionale 16/2017, che prevede il passaggio di funzioni e personale da Riscossione Sicilia Spa ad Agenzia delle Entrate Riscossione, previa accordo Stato – Regione”.

“Tale situazione provoca danni ai dipendenti, che non hanno applicato il rinnovo del contratto nazionale di categoria, al contrario di quanto avviene nel resto d’Italia, e non vedono prospettive in un futuro lavorativo che li veda ancora sotto il controllo regionale, caso unico in Italia. Il danno è anche per i cittadini siciliani e per l’erario regionale, dato che Agenzia delle Entrate Riscossione può garantire maggiore efficienza ed economicità al servizio, omogeneità di trattamento per tutti i cittadini, al contrario di una società regionale che ha bisogno di continui finanziamenti perché in perdita strutturale. Per avere quindi garanzie di stabilità per il futuro e garantire miglior servizio ai cittadini, lavoratrici e lavoratori di Riscossione Sicilia chiedono che si proceda con urgenza alla nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione, che assicuri forte discontinuità rispetto al recente passato, e che operi in vista della prevista confluenza in AdER”.

“In risposta all’inaccettabile stato di cose – conclude la nota – e preoccupati della sempre più precaria situazione finanziaria della società, i sindacati Fisac Cgil, Unisin e Ugl, hanno concordato di avviare una serie di iniziative di lotta che vedano coinvolti direttamente lavoratrici e lavoratori. Pertanto il primo atto sarà la proclamazione di assemblee del personale, con concentramento a Palermo, davanti al Palazzo d’Orleans, sede del Presidente della Regione e della Giunta di Governo Regionale, per giorno 1 ottobre 2018. Inoltre è stato proclamato, e sarà comunicato alle autorità competenti nel rispetto della Legge per la regolamentazione del diritto allo sciopero, uno sciopero di tutto il personale per giorno 31 ottobre 2018″.

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Commenti

    Siamo alle solite ancora non avete capito che le assemblee al di fuori del posto di lavoro si possono fare solo al di fuori dell orario di lavoro , la legge 300 vi consente 10 ore di assemblea per ogni singola unità produttiva in un anno , se portate i lavoratori in assemblea durante l orario di lavoro di fronte la regione scatterà la trattenuta della retribuzione se non una contestazione disciplinare per assenza ingiustificata , ma vi devo sempre spiegare tutto io , insomma o si ha il coraggio di pronunciare la parola sciopero o si continua la recita dei comunicati con toni infuocati , ma si sa i toni non hanno mai fatto male a nessuno

    Non è informato. La legge 300/70 non specifica il luogo dove si devono tenere le assemblee, specificando solo che, su richiesta del sindacato che lo richiede, deve mettere a disposizione dei locali idonei. Si informi e vedrà che sono state convocate decine di assemblee di lavoratori in teatri ed altri luoghi

    Tsono informato sono informato non venite poi a dirmi che non vi avevo avvisati DIECI ORE PER OGNI SINGOLA UNITÀ PRODUTTIVA

    più di un sindacato non ha voluto tutto ciò, sapendo che se esce la regione non hanno più appoggi politici, ormai in Italia i sindacati hanno perso la loro funzione primaria (difendere i lavoratori)

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