Rissa in piazzale Giotto| Orlando: "Solidarietà agli agenti" - Live Sicilia

Rissa in piazzale Giotto| Orlando: “Solidarietà agli agenti”

Commenti

    Il Taser a tutto il Corpo dei Vigili Urbani, E l’inciviltà, la prepotenza, la violenza, la sovercheria e la disonestà taceranno, non per decoro e correttezza, non per senso di giustizia e per amore della legalità, ma per paura del danno che provocherebbe l’eventuale scarica elettrica!

    Il buonismo non funziona….se ci fossero pene certe tante cose non accadrebbero

    Leggo la notizia e mi viene da vomitare ,quando posizionano i mercanti del mercatino i vigili dove sono? i controlli devono essere fatti in maniera preventiva no successiva, poi che cosa vogliono.

    Scusate ma l’esigenze degli ABITANTI DEL QUARTIERE SONO STATE CALCOLATE E ASCOLTATE ? NON CREDO PROPRIO !!!!!

    “Condanniamo con forza questo episodio di violenza urbana”…e quindi?
    Benvenuti nella Palermo reale.
    É il prodotto di 30anni di tolleranza dell’abusivismo e della voluta mancanza del rispetto delle regole.
    Un taser sarebbe servito a far ragionare questi prepotenti padroni della cittá.
    Purtroppo voi avete l’autoblú, siete tutelati e ben protetti dal cerchio magico.
    Circolate IN INCOGNITO in cittá e non solo tra gli amici radical chic e scoprirete il mondo del disagio della gente perbene.

    Questa gente che vive del tutto abusiva, non essendo mai stata sanzionata, o nel caso di sanzione non pagano niente, si credo di essere immune a qualsiasi controllo e nello stesso tempo non distinguono più la differenza fra la legalità e l’inlegalità. Sono arroganti presuntuosi è lavorano sicuri di un diritto che nessuno gli ha concesso. Per fare un esempio che coinvolge anche i cittadini, bisogna guardare a tutti gli abusivi dei mercatini.

    Gli abusivi a Palermo sono in ogni angolo. Di mercatini abusivi specie in periferia sono ben conosciuti a questa amministrazione che non fa nulla per non perdere voti. Bisogna dire la verità, non c’è volontà politica nell’affrontare il problema dell’illegalità e dei componenti illeciti. Si lanciano proclami ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti. Sig. Sindaco, Sig. Assessore alle Attività Produttive sig. vice Sindaco, autoconvocatevi dal Prefetto chiedendo la presenza del Questore ed delle altre forze di Polizia, ed in aggiunta anche dell’Esercito per avviare una seria lotta all’abusivismo all’illegalità ed una vera lotta alla mafia. Basta proclami ed aria fritta. La gente non è stupida. Perché non iniziate dal mercatino domenicale della Sperone? Sicuramente non sarà gestito da gente perbene. Ci vorrebbero ad amministrare questa città Falcone e Borsellino, la loro morte non è stata vana, loro vivono dentro di noi e per fortuna tengono accesa la fiamma della legalità. I PALERMITANI NON CI CREDONO PIÙ AI FALSI PROCLAMI, VOGLIONO FATTI

    Possiamo concordare e discutere sui “metodi”, sulle norme, sulle regole su tutto quel che vogliamo: ognuno avrà le proprie idee in merito, ovviamente tutto finalizzato ad una situazione di pace, di serenità, di correttezza e, soprattutto, nel rispetto del quotidiano vivere civile. Rispettiamo tutti le regole, ma proprio tutti, e anche se non sono il “massimo” o anche se non rispecchiano il nostro modo di vedere le cose, alla fine i comportamenti saranno rispettosi del consorzio civile: è questo ciò che si chiede in un Paese civile per stare bene e/o comunque, al meglio. Le azioni repressive, nel rispetto della legge, andrebbero, poi, applicate, nei casi di inosservanza e di prevaricazione, verbale e fisica, non rispettose del vivere civile, in comunità. Giudizi frettolosi ed infondati sono inaccettabili e forieri di ulteriore disagi: mi riferisco a quanti ritengono che una massiccia presenza della polizia municipale, nel caso in questione, avrebbe potuto evitare la rissa. Credo, invece, che la collettività non debba tollerare il peso del costo di un insensato controllo: le norme esistono e devono essere rispettate e chi non le osserva deve essere sanzionato, quando previsto anche penalmente, nel rispetto ed a tutela della collettività che osserva e rispetta le leggi. Del resto, siamo in uno Stato democratico, non certo in uno Stato di polizia. La “prevenzione” ed il “controllo” saranno sempre sommari e superficiali e possono avere soltanto la funzione di deterrente; se dovessimo pretendere prevenzione per ogni circostanza a “rischio”, ci vorrebbero più forze dell’ordine di quanti non siano i cittadini stessi. E’ così difficile rispettare le leggi? Credo sia il dovere di ogni cittadino che intenda rispettare se stesso e tutta la collettività: è, quindi, giusto che chi trasgredisce venga processato e condannato, senza cattiveria e senza lo spasmodico desiderio della vendetta, bensì con profondo senso di giustizia.

    ok, giudizio negativo perchè lei preferisce la giustizia sommaria. Armiamoci e difendiamoci, vero? possibilmente, evitando di tirare fuori la nostra identità…pure omertosi…Capisco, è la mentalità “nostrana” ad avere la meglio, quella riconducibile a chi agisce nell’anonimato. Allora, mi pare che non ci possiamo sorprendere di nulla….e ci meritiamo quello che abbiamo. Ovviamente, parlo come collettività, … sul piano pernonale non condivido nulla, proprio nulla

    Si parla della fiera dei morti ma non del mercatino del sabato…pieno di abusivi che indisturbati occupano ogni angolo o delle giostre che diffondono musica ad alto volume fino a tarda sera.
    Fiera dei morti o mercatino o giostre non cambia le regole non le segue nessuno.
    Rumore, musica ad altissimo volume, Immondizia, traffico, risse rendono impossibile la vita agli abitanti del quartiere che abusivi non sono e che pagano tutte le tasse che l’amministrazione comunale impone.

    Continuo ad essere convinto che il problema non è riconducibile alle scelte politiche locali. Mi spiego meglio. Il sindaco di una città fa le sue scelte, nell’interesse collettivo, che possono piacere o meno, comunque nell’interesse di tutti i cittadini. Chi trasgredisce le regole deve essere punito: la “punizione” non è compito del sindaco, e la pena, nel rispetto delle leggi, deve essere commisurata al “reato” commesso, certamente non secondo ciò che farebbe comodo a ciascuno di noi, in una logica di giustizia sommaria, che non è quella riportata nei codici vigenti della giustizia. Potremmo, certamente, disquisire sulle leggi da modificare, da annullare, da sostituire, e potremmo discutere sull’introduzioni di nuove leggi; questo, però, afferisce un’altra sfera, non quella della gestione di una città. Nè si può chiedere al sindaco di turno, in una città, di operare scelte che non tocchino la suscettibilità di alcuni. Siamo al punto di partenza, è il cane che si morde la coda: un “regolamento” messo in atto in una città, purchè nel rispetto delle leggi vigenti, deve essere rispettato da tutti i cittadini; non è colpa del sindaco di turno se nel consorzio di pertinenza prevale la prevaricazione e l’illegalità; sono altri gli organi che devono intervenire, e se le leggi sono inadeguate, sono proprio le leggi che devono essere cambiate e, certamente, questo non è il compito del sindaco di una città. Se poi le scelte del sindaco non sono condivisibili, lo strumento del cittadino è quello elettorale: se non lo esercita, non è colpa del sindaco non voluto, ma eletto; e se il sindaco viene rieletto, e con un consenso notevole, significa che le sue scelte sono state gradite alla maggioranza dei cittadini che si sono recati alle urne: gli altri se ne facciano una ragione. Parola di un cittadino contrario, da sempre, alla politica di Orlando.

    Palermo è questa; sopprusi, angherie, violenza! Per ogni aspetto della quotidianitá, qui, si vive in trincea… il Palermitano è incattivito e abbrutito da uno modo di vivere che contempla solo ed esclusivamente il male.Non nascondiamoci dietro ad un dito, questa cittá è irrimedibile!

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Il mondo va alla rovescia. I regionali Sicilia, definiti fannulloni da un presidente di Regione , oltre a non ringraziare e con una regione pluriindebitata, chiedono soldi e soldi e soldi con addirittura velate minacce. Non credo ci sia bisogno di dover scrivere altro.

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