Roma, auto in fiamme e "no al 41 bis": indaga l'antiterrorismo - Live Sicilia

Roma, auto in fiamme e “no al 41 bis”: indaga l’antiterrorismo

Sul posto polizia e vigili del fuoco

Una saldatura tra anime distanti tra loro ma che sembrano avere trovato un terreno comune di lotta. La vicenda di Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame da oltre 100 giorni per protestare contro il 41 bis, sta provocando una fusione tra pezzi eterogenei dell’antagonismo: un fenomeno che “non può essere delimitato alla sola galassia anarchica”. E’ l’analisi degli inquirenti su quanto sta avvenendo nelle ultime ore con episodi di violenza, anche nell’ambito di manifestazioni non programmate, legate alla protesta per il carcere duro disposto nei confronti dell’anarchico abruzzese. L’allerta delle forze dell’ordine è quindi altissima.

“Queste violenze e queste proteste si stanno ripetendo ed è una situazione che dovrà essere esaminata con la massima attenzione. Fenomeno seguito molto attentamente su tutto il territorio nazionale”, afferma il capo della Polizia, Lamberto Giannini. Dopo gli scontri a Roma avvenuti sabato sera, non lontano dal carcere di Regina Coeli, che hanno portato alla denuncia di 41 persone e al lancio di una molotov contro un distretto di polizia nella zona di via Prenestina, anche oggi si sono registrate azioni dimostrative.

Nella Capitale cinque auto col logo Tim, sono state date alle fiamme nel piazzale della sede della Telecom di via Val di Lanzo, nel quartiere Montesacro. Il rogo ha distrutto tre auto e ne ha danneggiato altre due. Poco distante sono state trovate alcune scritte contro il 41 bis.

A Milano due auto della polizia locale sono state date alle fiamme. Anche in questo caso sono state utilizzate due bottiglie incendiarie: il fatto è avvenuto in viale Tibaldi. Sulla vicenda indaga la Digos che in un parco vicino al luogo dell’incendio ha trovato altri tre-quattro ordigni simili. In procura a Milano è stato aperto anche un fascicolo per indagare sulla busta con proiettile e con la A di anarchia recapitata a fine dicembre al procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo (Milano è competente su reati commessi contro magistrati di Torino).

Saluzzo sostiene l’accusa nel processo davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Torino all’anarchico Cospito e di cui ha chiesto la condanna all’ergastolo e dodici mesi di isolamento. Proprio nel capoluogo piemontese oggi si è svolto un vertice tra inquirenti. A Torino nella notte tra venerdì e sabato è stato incendiato un ripetitore nella zona collinare. Il gesto non è ancora stato rivendicato ma sul posto è stata trovata una scritta di solidarietà all’anarchico oggi trasferito nel carcere di Opera in virtù delle sue condizioni fisiche.

Chi indaga non esclude una escalation con azioni mirate su tutto il territorio nazionale anche nei prossimi giorni. E proprio per questo timore è stato disposto un innalzamento dell’attenzione sia sui servizi di vigilanza a quelli che possono essere considerati obiettivi sensibili, come magistrati, forze dell’ordine e stampa, sia sulla tutela delle personalità che potrebbero essere prese di mira. Una sensibilizzazione che riguarda soprattutto i magistrati che sono coinvolti nel caso, a partire dal pg Saluzzo.

“Di solito i gruppi anarchici rivendicano dopo giorni quanto compiuto”, spiega un magistrato della Procura di Roma. Al momento nel solo ufficio giudiziario di piazzale Clodio sono circa una decina i fascicoli di indagine aperti. Gli ultimi due riguardano le azioni contro il consolato italiano a Barcellona e contro l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana a Berlino. I pm, così come per l’attentato del dicembre scorso ad Atene ai danni del primo consigliere dell’ambasciata in Grecia Susanna Schlein e della sua famiglia, procedono per danneggiamento e incendio aggravati dalle finalità di terrorismo. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annunciato che saranno rafforzate le misure di sicurezza sia della Farnesina che delle sedi diplomatiche all’estero. “Gli attentati ci preoccupano, ma questo non significa che il Governo sia disposto a trattare con chi usa la violenza, è inaccettabile”, ha aggiunto Tajani.

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