Romeo: "Nessun fondamento" | In Curia dicono: "Il cardinale è sereno" - Live Sicilia

Romeo: “Nessun fondamento” | In Curia dicono: “Il cardinale è sereno”

La replica
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Il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, definisce, in una nota, “del tutto privo di fondamento” quanto gli viene attribuito oggi nel servizio pubblicato dal quotidiano “Il Fatto quotidiano” circa l’esistenza di un complotto contro il Papa. “Appare tanto fuori dalla realtà – aggiunge – da non dovere essere preso in alcuna considerazione”.

Intanto, il porporato non si muove dal suo studio in Curia ma il suo segretario, don Fabrizio Moscato, assicura: “E’ molto sereno. Tutto quello che c’é da dire su questa vicenda è scritto nella nota”. La preparazione del comunicato, in cui si definiscono “fuori dalla realtà” le indiscrezioni attribuite all’arcivescovo di Palermo su un complotto contro il Papa, ha modificato l’agenda della segreteria. E’ stato necessario spostare anche l’udienza da tempo programmata con il vescovo romeno Petru Gherghel. Oggi ricorre il quinto anniversario dell’ingresso in diocesi di Romeo. La coincidenza con la “rivelazione” sul presunto complotto viene sottolineata, ma non commentata, negli ambienti della Curia. L’unica cosa certa è la visita “privata” del cardinale Romeo in Cina nel novembre 2011. E’ durata in tutto cinque giorni, compresi i due per il viaggio, e il Vaticano era informato di tutto, “come da prassi” sottolinea don Fabrizio Moscato. A Pechino Romeo ha incontrato uomini d’affari e “interlocutori” cinesi. Nulla viene precisato sulla natura e sugli scopi del viaggio. Ma a Palermo è pure circolata voce che il cardinale avesse avviato sondaggi riservati in vista di un’eventuale visita in Cina del Papa.

Il cardinale Romeo ha, dal canto suo, confermato nella nota di avere fatto, nel novembre del 2011, un “viaggio privato, della durata complessiva di cinque giorni, nella Repubblica popolare cinese”, come ricostruisce oggi il quotidiano citando un documento anonimo che sarebbe stato fatto pervenire al Papa. “Del breve soggiorno, che si è limitato alla sola città di Pechino – puntualizza l’arcivescovo di Palermo – sono state opportunamente prevenuti, come da prassi, i competenti uffici della Santa Sede”.


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