"Russo non tollera controlli | Sul Civico ha sbagliato" - Live Sicilia

“Russo non tollera controlli | Sul Civico ha sbagliato”

Sanità, intervista a Orlando
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Le recenti turbolente dimissioni del direttore generale del Civico, Dario Allegra, “invitato” in diretta televisiva dall’assessore regionale per la Salute Massimo Russo a farsi da parte, offrono lo spunto per scambiare due chiacchiere in tema di Sanità con Leoluca Orlando, da un anno e mezzo presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari.

Presidente Orlando, volendo scattare una fotografia della situazione attuale, in che condizioni versa la Sanità siciliana?
“In Sicilia, come nel resto d’Italia, esiste l’esigenza di ridurre, evitare e sanzionare gli sprechi, i danni erariali e le ruberie. Questa è una delle regioni in cui, essendo in disavanzo, vige un piano di rientro che la sottopone ad una specifica attenzione, come accade con la Campania, il Lazio, la Puglia, la Calabria e il Molise. Di fatto anche in Sicilia la Commissione è diventata il punto di riferimento di quanti non si rassegnano a pensare che la Salute sia un favore da chiedere a qualcuno, un affare da consentire solo a qualcun altro, o che sia motivo per andare dal giudice penale per segnalare un reato”.

Come sono i rapporti tra la Commissione parlamentare, e chi si occupa di gestire e tutelare la Salute pubblica in Sicilia?
“Su venti regioni, l’unica che fino ad oggi non ha capito quali sono i compiti della Commissione è proprio la Sicilia. Sembra che l’assessore Massimo Russo non sopporti affatto il controllo. Ci dispiace registrare le sue reazioni scomposte, che si qualificano da sole, alla nostra azione di controllo. Su questo, però, posso rassicurare Russo. Può stare sereno, perchè la Commissione continuerà a controllare fino in fondo, facendo il suo dovere, nell’interesse dei cittadini e della salute, che non è una proprietà privata, né di un assessore, né di un partito politico”.

Spesso, quando parla di un caso di malasanità, si corre il rischio di sfumarne eccessivamente i contorni, al punto da non distinguere più con esattezza cosa lo sia, e cosa no. Questa generale incertezza, unita alla “fame di colpevoli”, rischia di far pagare il prezzo a chi non dovrebbe. Secondo lei, a pagare è sempre chi dovrebbe farlo?
“Il problema di fondo è l’eccessiva presenza della politica nella Sanità. La politica deve fare dieci passi avanti rispetto alla Salute dei cittadini, ma dieci passi indietro rispetto alla Sanità. Perchè vede, se il politico nomina un direttore generale incompetente, per poi imporgli scelte derivanti dall’appartenenza ad una cosca, ad una corrente, o ad una cricca di affaristi; e se poi si impone a questo direttore generale il nome di un primario incompetente, che potrà causare errori, anche tragici, sarà solo il primario a pagare. E questo non funziona. Perchè bisognerebbe sanzionare anche il direttore generale, e il politico. Insomma l’intero sistema che ha prodotto questa situazione di anomalia”.

Che idea si è fatto di quanto accaduto al Civico?
“Non appare istituzionalmente corretto che il direttore generale di una grande azienda come il Civico venga licenziato in diretta televisiva con una telefonata dell’assessore Massimo Russo. Questo induce negli operatori sanitari della Regione un clima di terrore che è l’esatto contrario del rispetto istituzionale. In questo momento, in tutti i livelli della Sanità siciliana, c’è un clima di paura. E’ come se ci fosse una realtà in cui, se non si assecondano le scelte dell’assessore Russo, si rischia di essere cacciati senza neanche una procedura formale. So di casi di direttori generali, primari, sottoposti a procedimento per presunti errori sanitari, che hanno evitato di segnalare in passato inadempienze, semplicemente per paura di perdere il posto”.

La Commissione d’inchiesta agirà nei confronti di Allegra?
“Nei confronti del direttore generale del Civico vanno accertate tutte le responsabilità. E noi come Parlamentare le accerteremo chiedendogli una relazione. Quindi riferiremo al Parlamento sulle responsabilità eventuali da lui commesse. Di fronte ad un direttore che abbia eventualmente commesso errori, bisogna accertare gli errori con le forme previste, e poi sanzionarlo nella forma più severa possibile”.

Come valuta la proposta di alcuni intellettuali di far venire da un’altra regione il nuovo direttore generale del Civico?
“Sono intellettuali che stimo, e che ritengo quanto di meglio esprime oggi la Sicilia. Ma questa è chiaramente una provocazione. Allora faccio io una proposta radicale di far venire da fuori anche l’assessore e magari anche il presidente della Regione. Non si cambia così la realtà, la realtà si cambia pretendendo comportamenti virtuosi e rispetto di procedure da parte di quanti utilizzando il denaro pubblico hanno come missione la cura della salute dei cittadini”.


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