Sala delle Lapidi, a rischio l’accordo sulle commissioni consiliari - Live Sicilia

Sala delle Lapidi, a rischio l’accordo sulle commissioni consiliari

Il 23 agosto la prima seduta d’Aula

PALERMO – Neanche il tempo di raggiungere l’accordo che già è a rischio. La conferenza dei capigruppo dell’appena insediato consiglio comunale di Palermo si è riunita stamattina, fissando la prima seduta al prossimo 23 agosto. Nel frattempo i partiti hanno anche provato a completare il puzzle delle presidenze delle commissioni consiliari che però si è rivelato molto in bilico.

L’accordo generale prevede che, su sette commissioni, due a testa siano guidate da Forza Italia e Fratelli d’Italia e poi una l’uno per lista Lagalla, nuova Dc e Lega. Alla Prima, che si occupa di Bilancio, andrà Fabrizio Ferrara di Fratelli d’Italia; alla Seconda, Urbanistica, l’ex sindaco di Ventimiglia Antonio Rini (Fdi); la Terza, sulle Partecipate, sarà guidata dal leghista Alessandro Anello mentre la Quarta, con competenze sul Sociale, da Salvo Imperiale della nuova Dc. A Salvo Alotta della lista Lagalla andrà la presidenza della Quinta (Cultura e sport), al consigliere più votato in città, ossia il forzista Ottavio Zacco, la Sesta, cioè quella sulle Attività produttive che presiedeva anche nella scorsa consiliatura. La Settima, Affari generali, all’azzurro Pasquale Terrani, così come stabilito da un vertice di partito nel pomeriggio.

Tutto risolto, dunque? Non proprio, perché l’accordo nel pomeriggio si è rivelato molto fragile. La Seconda commissione, pur essendo una delle più prestigiose specie in vista del nuovo Piano regolatore, è stranamente la meno ambita dai gruppi di maggioranza che hanno iniziato a fare lo scaricabarile. L’accordo prevede che la commissione che ha sede al Polo tecnico alla fine vada a Rini, ma tra i componenti ci sarebbe anche il compagno di partito Giuseppe Milazzo: in pratica nella stessa commissione ci sarebbero due esponenti di FdI, il che ha provocato le proteste delle opposizioni e soprattutto qualche mal di pancia nel partito di Giorgia Meloni. Fdi ha così deciso di congelare l’accordo, nell’attesa di trovare la quadra interna.

Se la situazione  non si sbloccherà, si vocifera già di un piano B: l’Urbanistica andrebbe a Forza Italia che cederebbe così la Settima a Fratelli d’Italia e quindi a Rini; in questo caso però a vestire i galloni di presidente della Seconda non sarebbe più Terrani, ma l’azzurro Leopoldo Piampiano. Gli azzurri, intanto, oggi hanno eletto ufficialmente Gianluca Inzerillo come capogruppo.

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