Sala delle Lapidi batte la fiacca| Anche questa volta nulla di fatto - Live Sicilia

Sala delle Lapidi batte la fiacca| Anche questa volta nulla di fatto

impasse al comune di palermo
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Sedute, riunioni, incontri, incessanti lavori di commissione che non si fermano nemmeno ad agosto. Risultati? Un nulla di fatto. Il consiglio comunale di Palermo batte tutti i record e riesce nell’incredibile impresa di concludere anche la sessione di questa settimana non approvando praticamente alcunché. Ieri sera, nonostante il numero minimo richiesto fosse di appena 20 consiglieri, la seduta non si è nemmeno aperta proprio per l’assenza degli inquilini di Palazzo delle Aquile.

E dire che di argomenti da trattare ce ne sarebbero parecchi: il bilancio consuntivo 2010, il bando del censimento e il regolamento per i gazebo, per non parlare dei quasi 200 punti all’ordine del giorno che da anni giacciono in consiglio senza che vengano nemmeno prelevati. Il Segretario Generale ha inviato una nota alla Regione per comunicare che il consiglio non ha ancora approvato il Rendiconto. Parte del centrodestra vorrebbe scaricare la responsabilità sul commissario regionale, visti i non idilliaci rapporti con Cammarata, ma il mandato del commissario è già scaduto. Prima che venga rinnovato o si mandi un sostituto passerà qualche settimana ma a quanto pare l’Aula non ha fretta. Sul censimento si sta consumando un altro scontro fra parte delle opposizioni, capeggiate dall’Udc, che chiedono venga ritirato per affidarlo ai dipendenti comunali e l’amministrazione attiva, che invece non ne ha alcuna intenzione. Sui gazebo, invece, le commissioni avrebbero dovute riunirsi ad agosto per elaborare una bozza da sottoporre al consiglio al ritorno delle ferie ma non ve n’è ancora traccia.

Dai Prusst al Piano regolatore del porto, passando per il Piano di edilizia popolare, sono tantissimi i provvedimenti che potrebbero sbloccare centinaia di milioni di euro ma che restano al palo nonostante l’economia cittadina sia a corto di ossigeno. Complici l’imminente campagna elettorale, la non ricandidatura dell’attuale sindaco giunto al secondo mandato e i veti incrociati che immobilizzano e spaccano il centrodestra come le opposizioni, ormai la parola d’ordine sembra quella di non fare più nulla. I partiti cominciano a scaldare i motori per le prossime elezioni e sembra assai improbabile che, da qui alla prossima primavera, Sala delle Lapidi possa approvare qualcosa.

Eccezion fatta per gli atti “necessari” come il bilancio di previsione, le proroghe alla Gesip, i conti delle partecipate, i debiti fuori bilancio e le surroghe dei consiglieri, il consiglio comunale quest’anno non ha prodotto quasi nulla, a meno che non serva a evitare scioperi e manifestazioni. Con buona pace di cittadini e categorie produttive che aspettano che Piazza Pretoria prenda qualche decisione e dimostri, se possibile, di non essere diventata un ente inutile. Basti pensare che perfino sulla delibera per l’istituzione della corale della Polizia municipale, peraltro già esistente, l’Aula si è spaccata. Complice un regolamento vetusto e obsoleto che permette facili ostruzionismi e comunicazioni infinite, ore e ore per non dire praticamente nulla, il consiglio di ritrova ostaggio di se stesso e si condanna all’immobilismo.

A risvegliarlo, però, potrebbe pensarci il Pdl cittadino che ieri sera ha deciso uno scambio di poltrone in commissione: Giovanni Lombardo passa dall’Urbanistica al Bilancio, mentre Giuseppe Milazzo fa il percorso inverso. Una mossa che nasconde però ben altro. Lombardo, vicino al presidente dell’Ars Francesco Cascio, la scorsa settimana aveva lanciato una pesante invettiva contro il sindaco Diego Cammarata e il coordinatore cittadino del Pdl Alberto Campagna. Parole evidentemente poco gradite al partito, che ha ben pensato, secondo quanto riferito da un consigliere berlusconiano, di deferirlo al collegio nazionale dei Probiviri. Uno scontro in piena regola all’interno di un gruppo consiliare in subbuglio. Circola voce, inoltre, che sarà posto un aut-aut anche ad altri consiglieri, vicini al Pdl ma non ufficialmente iscritti al gruppo: o aderiranno o scatteranno immediati provvedimenti.


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