Cartaccia, sacchetti in plastica, tovaglioli e fazzoletti che svolazzano sollevati dal vento sui marciapiedi: è la prima immagine della città di Palermo per i turisti che sbarcano dalle navi da crociera. Le strade davanti il porto sono piene di immondizia e non si vede nemmeno l’ombra di uno spazzino sebbene il sabato sia il giorno d’attracco delle navi.
La situazione è ancora più grave in periferia, dove da alcuni giorni i cassonetti sono colmi di spazzatura, e per eliminarli la gente dà fuoco alle campane. Dopo un periodo in cui la raccolta sembrava entrata a regime, Palermo è nuovamente sporca. L’immondizia è tornata ad accumularsi nelle strade, in centro come in periferia. I cassonetti non vengono svuotati regolarmente e anche i contenitori per la raccolta differenziata sono strapieni, con i condomini che temono le multe dei vigili urbani.
L’Amia, l’azienda per la raccolta dei rifiuti gestita da commissari, non avrebbe le risorse necessarie per gestire al meglio il servizio, mentre i lavoratori da qualche giorno si riuniscono in assemblea nei vari turni per discutere le azioni di protesta in caso di problemi nei pagamenti dei salari. In via dei cantieri, i cumuli arrivano quasi a due metri d’altezza. Non va meglio nei comuni della provincia, come a Monreale: la città normanna è tra le mete preferite dai turisti, eppure lungo la circonvallazione che da Palermo porta al paese ci sono decine di minidiscariche.