“Citare Guccini è il miglior modo per darti un commento su chi va via: “Ognuno vada dove vuole andare. Ognuno invecchi come gli pare. Ma non raccontare a me che cos’è la libertà”. Questo il commento del coordinatore regionale di Italia Viva Davide Faraone a Live Sicilia, sul passaggio di Luca Sammartino verso la Lega di Salvini.
A lasciare Italia Viva, per approdare sotto lo scudo di Alberto da Giussano, saranno anche Valeria Sudano, attualmente senatrice del gruppo di Matteo Renzi, Giovanni Cafeo, che siede all’Ars e tanti amministratori locali. Gongola il parlamentare nazionale Nino Minardo, segretario regionale della Lega, a cui è stato affidato il compito di gestire l’assestamento, che l’ingresso di Sammartino inevitabilmente comporta nelle dinamiche interne al partito e nel rapporto con gli alleati. Soprattutto all’ombra dell’Etna. “Rientra in un lavoro non di questi giorni, ma che sul territorio facciamo da mesi e che ci porterà anche in Sicilia a diventare il partito guida della coalizione” ha spiegato ieri Minardo.
L’ingresso di Sammartino nella Lega porterà un po’ di preoccupazioni, ma sono fiosiologiche di ogni partito quando la new entry ha un dote da 32.000 voti di preferenza. Non a caso lo stesso Salvini, per tranquillizzare i leghisti siciliani, ha blindato la segreteria di Minardo con tanto di comunicato e foto. Sammartino sa che entrare nel centrodestra preoccuperà molti e soprattutto quelli che sperano nello stesso elettorato, per questo ha voluto garanzie personali da Matteo Salvini. Normali dinamiche politiche, soprattutto se presenti anche parlamentari nazionali come la senatrice Valeria Sudano. “Il canale che ha portato Sammartino fino a Salvini è a Roma” dice una fonte a Live Sicilia. Meno normale sembra che un politico lasci una compagine pur avendo questa forza elettorale e quindi un peso determinante al suo interno. Quella di Luca Sammartino, dunque, appare più come una fuga da un centrosinistra diviso e senza una precisa visione del futuro. “Avevamo il 40,8%, hanno voluto scientificamente distruggere quel Pd, hanno preferito liberare la strada a Salvini e Grillo anziché collaborare con noi. Quella parte lî può essere definita con tanti nomi io la chiamo con un solo cognome: D’Alema”, ha detto ieri Matteo Renzi. Lui, nel frattempo sembra non riuscire a trovare un assetto forte per puntare all’elettore moderato italiano, tanto sognato da tutti. L’elettore in cerca di una casa, quello che oggi sembra spostarsi a destra verso la Lega di lotta e di governo. Da qui l’addio politico di Luca Sammartino e dei tanti altri che a detta del segretario leghista Nino Minardo presto entreranno nella Lega.
Il passaggio del recordman delle preferenze Sammartino sarà ufficializzato il prossimo 3 agosto, quando il leader Matteo Salvini sarà a Palermo.