Sanità, le pagelle del ministero | La Sicilia è tra i 'bocciati' - Live Sicilia

Sanità, le pagelle del ministero | La Sicilia è tra i ‘bocciati’

Undici regioni su sedici promosse. Le altre...

Il giudizio
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ROMA – Undici regioni su sedici promosse, mentre le restanti cinque, tutte al sud, che invece non raggiungono la sufficienza e peggiorano rispetto all’anno precedente. E’ questo in sintesi il risultato del monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza riferito all’anno 2015 appena pubblicato sul sito del ministero della Salute. Il documento si basa sull’analisi di 35 indicatori delle prestazioni del sistema sanitario, dalle coperture vaccinali alla percentuale di fratture del femore operate entro 48 ore. La ricerca è stata condotta in tutto il paese tranne Val d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e provincie di Trento e Bolzano. “Nel 2015 risultano adempienti la maggior parte delle regioni ad esclusione di Molise, Puglia, Sicilia, Campania e Calabria che si collocano nella classe ‘inadempiente’ – scrivono gli esperti del ministero -. Tali regioni dovranno superare le criticità rilevate su alcune aree dell’assistenza tra cui, in particolar modo, quelle delle vaccinazioni, degli screening, dell’assistenza agli anziani ed ai disabili, dell’appropriatezza nell’assistenza ospedaliera (es. parti cesarei)”. Per quanto riguarda i ‘primi della classe’, il punteggio più alto, 212, è della Toscana, seguita da Emilia Romagna e Piemonte (205), Veneto (202). Le regioni inadempienti sono sotto i 160 punti, con la Campania fanalino di coda con 106 punti. “Per l’assistenza ospedaliera – scrivono gli esperti del ministero – si conferma il trend in diminuzione dei ricoveri ospedalieri per tutte le regioni ed il tendenziale miglioramento dell’appropriatezza dell’assistenza ospedaliera. Ancora elevata, invece, la percentuale di parti cesarei primari, con valori ben oltre i parametri di riferimento specialmente in Campania. In tendenziale aumento risulta la percentuale di pazienti con frattura del femore operati entro 2 giorni, anche nelle regioni meridionali che, tuttavia, si attestano ancora su valori inferiori al parametro di riferimento”. (ANSA)

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