Sanità, stop al risiko delle nomine | Anticipato il "semestre bianco" - Live Sicilia

Sanità, stop al risiko delle nomine | Anticipato il “semestre bianco”

Un emendamento all'esercizio provvisorio blocca il valzer degli incarichi.

PALERMO – Si ferma in commissione bilancio, la corsa per le nuove nomine nella Sanità del governo di Rosario Crocetta. Un emendamento firmato da Santi Formica, capogruppo della Lista Musumeci, infatti, è stato approvato con un’ampia maggioranza e adesso fa parte del testo dell’esercizio provvisorio in discussione proprio in queste ore a Sala d’Ercole.

La vicenda prende spunto da un articolo pubblicato pochi giorni fa da Livesicilia. Il giornale aveva infatti descritto le grandi manovre per accelerare la nomina dei direttori generali. In particolare, avevamo raccontato di una delibera di giunta con la quale il governo regionale ha deciso di utilizzare, per la nomina dei nuovi manager, l’elenco regionale degli idonei, già scaduto, in attesa che la Corte costituzionale si esprimesse sull’elenco nazionale dei manager, creato da un decreto legislativo che – dopo il vaglio della Consulta – dovrà essere vigente anche in Sicilia.

Ma come detto, il governo regionale ha bruciato le tappe. Prendendo spunto dall’assenza del direttore generale al Policlinico di Messina, dopo le dimissioni di Marco Restuccia. A quella circostanza, però, si sono aggiunte nel frattempo le dimissioni del manager del Policlinico di Palermo Renato Li Donni e, pochi giorni dopo, la nomina del commissario Fabrizio De Nicola.

Che dovrebbe insediarsi proprio domani. Lasciando, così, l’Asp di Trapani e dando vita al “risiko” degli incarichi che Livesicilia da giorni ha anticipato. E che assume una importanza cruciale, come abbiamo descritto altrove: da aprile scatta infatti il cosiddetto “semestre bianco”, l’ultimo della legislatura, in occasione del quale non sarà possibile nominare nuovi manager, ma si potrà, al massimo, incaricare dei commissari. Con una differenza sostanziale: il nuovo incarico di direttore generale consentirebbe al manager di assicurarsi un contratto triennale e blindato, mentre il commissario potrà essere sostituito con l’arrivo del nuovo governo. Sono undici i contratti in scadenza a giugno, gli altri scadranno dopo. Ma come detto, il governo Regionale ha sorprendentemente accelerato anche le valutazioni dei manager.

E non è un caso, quindi, che lo “stop” sia arrivato proprio in queste ore di incontri febbrili e di scelte delicate. Uno stop, come detto, calato sul testo dell’esercizio provvisorio: “Nelle more della modifica legislativa discendente dalla sentenza della Corte costituzionale e considerato il mancato aggiornamento dell’elenco regionale,- si legge nell’emendamento – al fine di evitare liti e contenziosi, gli incarichi di direttore generale delle Aziende sanitarie provinciali, delle Aziende ospedaliere e delle Aziende ospedaliere universitarie della Regione attualmente vigenti sono confermati sino alla naturale scadenza ed è fatto divieto procedere a nuove nomine, ove non ricorra l’incarico ordinario si procede alla nomina di commissario”.

Un freno alle grandi manovre nella Sanità che adesso dovrà però passare il vaglio dell’Ars in occasione del voto finale al’esercizio provvisorio. E le ore sono davvero calde. “Sarebbe decisamente singolare, per non dire sospetto, – dichiarano Enzo Tango e Fortunato Parisi, segretari generali di Uil Fpl Sicilia e Uil Fpl Medici Sicilia – che il Governo regionale procedesse ora nelle nomine dei manager nelle Aziende sanitarie siciliane. Una puntata ‘al buio’, considerato che almeno alle organizzazioni sindacali risultano del tutto ignoti i criteri di selezione. Diffidiamo – aggiungono – da fughe in avanti. Ancor peggio, poi, se i fatti dimostreranno che il presidente Rosario Crocetta e dell’assessore alla Salute, Baldo Gucciardi, intendono confermare in blocco tutti i direttori uscenti, bravi e meno bravi, prolungando di fatto le scadenze di mandato. Una soluzione del genere somiglierebbe molto a una “blindatura” in vista della competizione elettorale. Ci auguriamo – proseguono i sindacalisti – che venga presto smentita, perché ci opporremmo con ogni mezzo anche in considerazione dei giudizi pendenti sulla legittimità di alcune nomine. Crocetta, almeno in questo, dia prova della sua voglia di rivoluzione – concludono Tango e Parisi – non firmando atti che sin d’ora appaiono fortemente discutibili, innanzitutto sotto il profilo del buon governo. Il presidente non faccia oggi quello che in passato ha contestato ai suoi predecessori Assicuri la gestione delle Aziende sanitarie sino al termine di legislatura, affidandole se necessario a commissari, ma lasci al futuro Governo le scelte sui direttori generali”.


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