PALERMO – Siamo franchi, a chi non è capitato di scappare in bagno al lavoro per un attacco improvviso di mal di pancia. Diverso, e unico, è il fatto di ritrovarsi sotto processo per assenteismo.
È capitato a un dipendente del Comune di Santa Flavia, in provincia di Palermo. Il giudice per l’udienza preliminare Valeria Gioeli del Tribunale di Termini Imerese lo ha assolto. Il fatto non sussiste.
Una mattina in ufficio al dipendente esplode il mal di pancia. Scappa verso il bagno, poi in farmacia per comprare un farmaco per il malessere gastro-intestinale. C’è la fila. Sta ancora male e rientra frettolosamente in ufficio. Altra tappa in bagno. Venti minuti dopo è di nuovo alla sua scrivania, solo che nel frattempo qualcuno ha notato l’assenza.
Perché non ha timbrato il cartellino in uscita, perché non ha chiesto il permesso di allontanarsi? L’impiegato spiega la frenesia del momento. Accanto al bagno c’è una porta di uscita, senza macchinetta per i badge. Avrebbe dovuto usare un altro ingresso, ma in quel momento gli è sfuggito di mente.
Davanti al giudice il legale della difesa, l’avvocato Calogero Daniele Rizzuto, ha spiegato che in vent’anni di servizio l’imputato è sempre stato ligio al dovere. Ha prodotto la certificazione del medico curante che attestava i problemi gastro-intestinali che lo avevano costretto ad assentarsi anche all’indomani. Da qui l’assoluzione.