CATANIA – “Un atto di amore delle rappresentanze degli esercenti”. A parlare è Dario Pistorio, presidente di Fipe Confcommercio Catania, consegnando alla famiglia di Santo Re i proventi della raccolta fondi promossa per venire incontro alle difficoltà sopraggiunte a seguito dei drammatici fatti di fine maggio. Quando il giovane pasticcere residente a Mascalucia è stato ucciso a Ognina, a pochi metri dal posto di lavoro.
Quello di stamani è sì un gesto di solidarietà, ma non solo. “Siamo qui per chiedere sicurezza e una maggiore presenza di forze dell’ordine fuori dai pubblici servizi” spiega Pistorio. E aggiunge: “Abbiamo già avuto una interlocuzione sia con il sindaco che con il questore, nella quale abbiamo presentato le nostre problematiche. A breve ci sarà un tavolo di confronto proprio sulla tema” annuncia il presidente Fipe.
“Una persona dedita alla famiglia, una persona tranquilla. Mai ci saremmo aspettati che qualcuno lo aggredisse”. È il ricordo di Rosario Menza, presidente della sezione Bar e Pasticcerie di Fipe, che conosceva bene Santo Re.
La famiglia, intanto, è costretta a convivere con il dolore e l’assenza di un movente che possa spiegare il folle gesto che gli ha tolto la vita. “Chiediamo giustizia” dice la moglie di Re ringraziando la Città per la solidarietà dimostrata. “Ma le istituzioni no, non ci sono state vicine” ha sottolineato. “A mia figlia racconterò le cose belle di suo padre” ha poi aggiunto non senza commozione.
“Mio fratello non poteva morire così: è stata una morte senza senso” ha detto una delle sorelle parlando con i giornalisti. “Credo nella giustizia divina, spero con tutto il cuore – ha concluso – che questa possa arrivare”.
Sin dalle ore successiva all’omicidio, Confcommercio Catania aveva manifestato la volontà di sostenere materialmente la famiglia. Francesco Sorbello, direttore provinciale dell’associazione dei commercianti catanesi, aveva lanciato un appello alle istituzioni per la sicurezza in città.

