"Sas, ancora una presa in giro| Proclamato lo stato d'agitazione" - Live Sicilia

“Sas, ancora una presa in giro| Proclamato lo stato d’agitazione”

L'attacco dei sindacati Asia, Uil, Ugl, Alba e Csa.

PALERMO – “Ancora una volta siamo di fronte all’ennesima presa in giro”. I sindacati Asia, Uil, Ugl, Alba e Csa attaccano a testa bassa dopo l’incontro di ieri alla Presidenza della Regione e di oggi in commissione Bilancio Ars sui lavoratori della Sas. Sul tavolo ci sono infatti la copertura finanziaria per quest’anno e i prossimi, il salario accessorio, la chiusura dei contenziosi, il passaggio a full time e la riorganizzazione degli uffici.

“Nulla è stato assicurato per il proseguo dell’attività societaria – dicono i segretari Barone, Borrelli, Ficile, Bongiovanni e Badagliacca – I fondi stanziati per gli anni 2016-2018, ossia i 2,7 milioni previsti, sono destinati all’erogazione di servizi aggiuntivi che potranno essere resi dalla Sas solo dopo aver assunto il personale proveniente dalle altre società dismesse. Allo stato attuale nessuna garanzia è stata data ai dipendenti per una serena chiusura di anno. L’erogazione del salario accessorio potrà restare solo un lontano ricordo, dal momento che le somme previste nel Famp sono pari a zero e non sembra esservi alcuna volontà di trovare soluzioni alternative. Per gli anni futuri gli stanziamenti per lo svolgimento delle attività societarie saranno vincolati alla Finanziaria Nazionale e, pertanto, allo stato attuale, non esiste alcuna capienza nel capitolo societario. Dal primo gennaio 2017 saranno lasciati alla libera determinazione della società gli opportuni provvedimenti da prendere a seguito dei tagli sul capitolo di spesa, ivi inclusa l’attivazione di procedure di licenziamento collettivo”. Le organizzazioni hanno pertanto proclamano lo stato di agitazione del personale e valuteranno l’adozione di manifestazioni di protesta nei prossimi giorni.

Agitazione anche per i lavoratori del settore Protezione civile: “Uno stato di forte preoccupazione vede in queste ore coinvolti i lavoratori a tempo determinato dei servizi del Dipartimento Regionale di Protezione Civile – dice Maurizio Bongiovanni di Alba – Questi lavoratori rappresentano il 60% del personale tecnico e il 100% del personale della Sala Operativa Regionale. ​Precari da oltre venti anni, sono gli unici lavoratori dei servizi di Protezione Civile regionale in Italia a non essere stati stabilizzati. ​Sappiano le autorità che con l’approssimarsi della stagione delle piogge il Sistema regionale di Protezione Civile non potrà affrontare gli immancabili effetti di frane e dissesto idrogeologico che tutti gli anni affliggono il territorio della Regione. ​Per non dire della assistenza alle popolazioni, allo sbarco migranti, attraverso l’attivazione e l’assistenza alle associazioni di Volontariato. ​L’aspetto della vicenda che più inquieta questi lavoratori è la mancanza di qualsiasi informazione circa le iniziative del Governo Regionale per risolvere questa pesante vertenza. ​La stessa Cabina di Regia del precariato istituita presso l’Assessorato alla Funzione Pubblica ed alle Autonomie Locali non si è più riunita. ​Vani sono stati i tentativi di interloquire con le istituzioni regionali responsabili al punto da spingere la stessa a dichiarare in data odierna lo Stato di Agitazione di questi lavoratori”.

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