Sbarchi, Sabelli: "La normativa |alcune volte intralcia le indagini" - Live Sicilia

Sbarchi, Sabelli: “La normativa |alcune volte intralcia le indagini”

Il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli, oggi a Catania, per incontrare magistrati specializzati nei reati contro lo sfruttamento dell'immigrazione e istituzioni che si occupano di accoglienza dei profughi.

LA GIUNTA ANM
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CATANIA – Una riunione informale. Rodolfo Sabelli, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati lo ha tenuto a precisare nell’arco di tutto l’incontro che si è svolto questa mattina al Tribunale di Catania. Il tema è l’immigrazione clandestina. Al Palazzo di piazza Verga erano presenti tutti i protagonisti che noi cronisti abbiamo incrociato a ogni sbarco negli ultimi mesi: volontari, operatori dei servizi sociali, magistrati, ufficiali della guardia costiera, volontari di associazioni e della protezione civile, avvocati. Angelo Busacca, sostituto procuratore di Catania ha raccolto l’invito della Giunta esecutiva nazionale dell’Anm ed ha ha chiamato a raccolta chi conosce da vicino le problematiche non solo giudiziarie ma anche sociali e etiche di questo dramma europeo.

Il presidente dell?Anm Roberto Sabelli

Il presidente dell’Anm Sabelli spiega i due obiettivi dell’iniziativa di oggi: “Noi vogliamo soffermarci sui profili che riguardano il lavoro della magistratura dal settore penale, civile a quello concernente il trattamento dei minori non accompagnati che arrivano sulle nostre coste. Questo incontro – continua – è nato in maniera informale ma può essere uno strumento valido rilanciare proposte di riforma normativa”. E su questo punto il magistrato alza i toni: “Anche perché gli interventi non possono essere solo di natura episodica e legate solo alle tragedie, ma ci deve essere un’attenzione costante e continua. Noi abbiamo più volte sottolineato come la normativa penale addirittura possa in alcuni casi creare addirittura degli intralci alle indagini”.

Su alcuni aspetti procedurali entra nel merito il sostituto Angelo Busacca, che ha raccolto l’esperienza dei colleghi di Lampedusa: “Molte sono le difficoltà riscontrate, ad esempio ieri mi raccontavano come a Lampedusa ci fosse solo un difensore d’ufficio e come questo rendesse difficile portare avanti le procedure in quanto se gli immigrati vengono ascoltati senza un avvocato queste non possono essere acquisiti negli atti. Ci sono delle cose forse da semplificare e migliorare, per non avere conseguenze nella fase del processo”. Busacca tende a sottolineare poi un aspetto della presenza di Sabelli a Catania. “L’incontro di oggi fortemente voluto dall’Anm vuole essere anche un modo per dare solidarietà a chi lavora in questo campo e quindi non solo ai magistrati, ma a istituzioni, associazioni e volontari che con spirito di servizi operano ed hanno operato nel corso dei numerosi sbarchi che per la prima volta quest’anno hanno riguardato Catania, quando in realtà sono stati quasi sempre protagonisti gli altri porti della Sicilia Orientale”.

La prima fila, tra i presenti il Procuratore di Catania Giovanni Salvi

Ad aprire gli interventi è stato il procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo che per competenza territoriale si occupa delle emergenze, o meglio “stragi”, di Lampedusa. Il magistrato raccontando di una telefonata di un giornalista americano che gli chiedeva come mai in Italia gli immigrati venissero considerati indagati e, quindi, “criminali”.  “Io ho risposto – spiega ai presenti Fonzo – ma scusi quando i messicani superano il confine dell’Arizona per gli Stati Uniti non sono persone senza permesso di soggiorno?” Un episodio che solleva comunque un importante questione: Dobbiamo parlare di clandestinità o di immigrazione irregolare? “La differenza – chiosa Fonzo – è sostanziale”.

 


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