Scandalo concorsi, gli accordi prima della prova in piscina - Live Sicilia

Scandalo concorsi, accordi per la prova in piscina: ‘Il lavoro è fatto’

Le intercettazioni e i contatti per favorire una candidata che voleva diventare vigile del fuoco
L'INCHIESTA
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Agevolata per esercitarsi nella prova in piscina alla vigilia del concorso. Un impianto che doveva essere chiuso ma che per lei fu fatto aprire. E’ il capitolo di indagine riguardante Silvia Pisciotta, moglie di un dipendente dei Vigili del Fuoco, Bernardo Carollo, collega dell’alcamese Giuseppe Pipitone, il “numero uno” – come si faceva chiamare – della concorsopoli scoperta dalla Procura di Trapani. La Pisciotta è tra i 10 indagati per i quali è scattata l’obbligo di dimora, concorrente al concorso bandito nel 2016 per l’assunzione nel Corpo dei Vigili del Fuoco. Per aiutarla ad affrontare la prova le avrebbe dato dei consigli sui farmaci da prendere per avere un risultato buono per la visita cardiologica, come emerso dalle intercettazioni: “Prenditi gli aminoacidi ramificati, la carnitina e….e la creatinina…tu comunque devi stare tranquilla, rilassata, oramai il lavoro è fatto Silviù…hai capito? Vai tranquilla oramai siamo al sicuro…ci è andata no di culo, di più”.

L’impianto aperto per lei

Ma c’è di più. Dovendo affrontare la prova nell’impianto della piscina del Corpo a Roma, Pipitone alla vigilia si preoccupava di organizzare la partenza della concorrente “raccomandata” e seguita passo passo, in maniera da potere esercitarsi nello stesso impianto, circostanza che assolutamente non poteva essere permessa, come ha spiegato agli inquirenti il prefetto Darco Pellos sentito quale direttore delle risorse umane del Dipartimento dei Vigili del Fuoco. Pipitone è stato ascoltato invece, mentre si metteva d’accordo con Andrea Nevi, in servizio presso la piscina del centro Capannelle di Roma, per tenere apposta aperto l’impianto, in previsione del loro imminente arrivo a Roma. La prova concorsuale era prevista per il 14 giugno 2018, loro, Pipitone e la Pisciotta, erano già lì due giorni prima.
Pipitone: Domattina siamo a Roma quindi organizziamoci per la prova in piscina
Nevi: Però la sera Peppe
Pipitone: Dimmi tu a che ora
Nevi: Dopo le sei

‘Mandami il nome di questa persona’

A partecipare al viaggio a Roma anche il marito della concorrente. Una volta nella Capitale, Pipitone si premurava anche di contattare una componente della commissione, Rosa Avino, “c’è un’amica che fa gli esami giovedì”, la stessa diceva che non sarebbe stata presente alla prova, “mandami il nome di questa persona e poi lo dico io a Raffaele (Dimuzio dr)”, un altro componente della commissione. “L’unica cosa che ci tengo – diceva Pipitone alla Avino – è che è una signora che ha fatto un mare di di sacrifici e ci tengo molto…deve fare la prova pratica non la teoria”. “Tranquillo – rispondeva la Avino – tanto gli idonei li chiameranno tutti”. Nelle ore successive, Pipitone concordava un incontro al ministero con Dimuzio, e poi si accertava, parlando con Fabio Foggetti che la piscina delle Capannelle potesse essere disponibile per la Pisciotta. “Si si so tutto Andrea (Nevi ndr) mi ha accennato – diceva Foggetti anche lui in servizio presso l’impianto sportivo dei Vigili del Fuoco – facciamo verso mezzogiorno” e questo 24 ore prima della prova concorsuale ufficiale. Altra segnalazione, in realtà vera e propria raccomandazione, Pipitone si premurava di fare arrivare ad un componente della commissione, sempre a favore di “Silviù” come Pipitone chiamava la Pisciotta. Destinatario Fabrizio Santangelo, la risposta fu rassicurante, inviata per WhatsApp, l’indice alzato come segno di ok. Il giorno poi della prova, la Avino e Santangelo si premuravano di comunicare l’esito positivo ottenuto dalla concorrente. “Si si va bene è dentro tutto a posto” commentava felicemente Giuseppe Pipitone.

I contatti per la prova teorica

Superata la pratica, la Pisciotta veniva ancora una volta sostenuta da Pipitone per la prova teorica. Anche in questo caso una sequenza di contatti accesi da Pipitone per arrivare ai membri della commissione, in particolare attraverso un dirigente nazionale della Cisl, Pompeo Mannone, contattato attraverso un altro sindacalista, Vito Di Stefano: “è più affidabile…lui è molo sentito…è la Cisl a Roma…chiama il presidente e gli dice è cosa mia e ti trattano bene agli esami”. Anche in questo caso…prova superata. Due giorni prima della prova teorica, gli investigatori della sezione di pg della Forestale e dei Carabinieri, ebbero la possibilità di seguire un incontro a Castellammare del Golfo tra Pipitone la Pisciotta e il marito Bernardo Carollo. Il colloquio, via WhatsApp, tradiva però l’oggetto del loro incontro, la consegna della “mazzetta”: “Senti – diceva Pipitone – io sto tornando da Trapani, se tu hai quelle cose io posso passare da Castellammare”. “Io ci devo andare alle tre in banca” rispondeva Carollo. “Appena sei pronto allora mi fai uno squillo, o vieni tu ad Alcamo”. “Appena esco dalla banca ti faccio uno squillo”.


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