PALERMO- Si sono mossi legalmente per fare valere i loro diritti di cittadini e di ammalati gravi in attesa di un referto che poteva e può cambiare il corso della patologia e della loro stessa vita.
Quatto pazienti della provincia di Trapani si sono rivolti agli avvocati Fabrizio Dioguardi e Benedetto Caramanna affinché valutino eventuali profili di responsabilità. I pazienti sono nell’elenco degli oltre 3.300 che attendevano l’esito degli esami istologi dall’Asp di Trapani.
“Gravissimi disservizi”
“A causa dei gravissimi disservizi e ritardi nella consegna dei referti rischiano di vedere limitate le loro aspettative di vita o addirittura ad esserne privati”, spiegano gli avvocati hanno già preso contatto con un medico legale per valutare caso per caso.
“Da cittadino siciliano, indipendentemente dalle responsabilità civili e penali – spiega Dioguardi – mi vergogno per l’accaduto soprattutto perché stiamo assistendo ad uno scaricabarile di responsabilità sulla pelle di persone che stanno subendo la situazione senza che nessuno abbia almeno posto delle scuse per dei disservizi inaccettabili. Il diritto ad avere una sanità che funziona si è trasformato nel privilegio di chi può ricorrere alle strutture private per supplire alle disfunzioni delle strutture pubbliche”.
Le uniche scuse ai malati
Le uniche scuse sono arrivate nei giorni scorsi dal presidente della Regione Renato Schifani. La Regione siciliana, attraverso l’assessorato alla Salute, ha sospeso il direttore generale dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, che rischia anche la decadenza.
I presupposti per una causa sembrano solidi. Lo scandalo dall’Asp è finito nei palazzi della politica e approderà nei Tribunali. Senza contare che ci sono già un’inchiesta della Procura di Trapani e l’iniziativa dell’avvocato Niccolò Grossi che segue l’insegnante di Mazara del Vallo, Maria Cristina Gallo, affetta da un tumore e che per prima ha denunciato lo scandalo degli esami istologici.