Schiaffo di Crocetta all'Ars | Il fedelissimo si insedia all'Ircac - Live Sicilia

Schiaffo di Crocetta all’Ars | Il fedelissimo si insedia all’Ircac

La nomina di Ben Abdelaali era stata congelata in attesa che la commissione verificasse i titoli. Ma le carte non sono mai arrivate.

Il retroscena
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PALERMO – Alla fine, Sami Ben-Abdelaali, consulente personale del presidente Crocetta, si è seduto sulla poltrona di presidente del Consiglio di amministrazione di Ircac, l’importante ente regionale per il credito alle cooperative. Un insediamento dovuto alla scelta dello stesso governatore di “scongelare” la nomina del suo fedelissimo, dopo le polemiche sorte sull’iter di quella designazione e sui dubbi legati ai titoli del consulente. Accuse sfociate anche in due esposti a Procura e Anac, e a più di un atto parlamentare. In particolare, a fare discutere fu la scelta di nominare Ben Abdelaali vice capo di gabinetto dell’assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri, proprio poche ore prima della nomina in Ircac. Un escamotage che ha consentito di evitare l’esame dei titoli, previsto dalle norme, da parte della commissione affari istituzionali dell’Ars. Polemiche alle quali Crocetta reagì sospendendo l’effettività della nomina e assicurando: “Manderò le carte all’Assemblea regionale”.

Ma dalla prima commissione assicurano: “Qui carte – dice il presidente Salvatore Cascio – non ne sono mai arrivate”. Un fatto confermato anche dai due vicepresidenti della commissione, Toto Cordaro e Paolo Ruggirello: “Non abbiamo mai potuto esaminare quei titoli”. Come mai allora Crocetta ha deciso di “sbloccare” la nomina, nonostante avesse assicurato che avrebbe atteso la pronuncia dell’Ars?

Il “giallo” è presto svelato. E fa emergere una nuova “furbata” del governatore e di chi gli sta vicino. L’atto col quale Crocetta avrebbe “inviato” le carte all’Ars, è tutto in una nota inviata al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Una lettera con la quale Crocetta chiedeva al parlamento di esprimere una valutazione sulla “scelta politica” relativa alla nomina di Sami Ben-Abdelaali. Lettera che Ardizzone non ha potuto fare altro che rispedire al mittente. Le norme prevedono infatti che le commissioni di merito non esprimano valutazioni “politiche”, ma appunto tecniche e basate sui documenti che gli uffici di Palazzo d’Orleans devono recapitare a Palazzo dei Normanni. Questo dice la norma. E del resto, la richiesta di una valutazione fondata su una “scelta politica” avrebbe finito per trasformare una eventuale “bocciatura tecnica” fondata sulla carenza di titoli, in una valutazione legata appunto al gioco dei partiti.

Che non hanno preso bene, però, la notizia: “Prosegue senza sosta – dice il capogruppo Mpa all’Ars Roberto Di Mauro – l’operazione di occupazione ‘manu militari’ di posti chiave dell’Amministrazione e delle sue società controllate da parte di Crocetta, che non esita a compiere spregiudicate operazioni molto discutibili sul piano giuridico e certamente da condannare sotto il profilo politico e morale. Un comportamento – prosegue – che non solo mortifica il ruolo dell’Assemblea Regionale, ma offende anche proprio il mondo della cooperazione, che meriterebbe un maggiore coinvolgimento in scelte che ne possono pesantemente condizionare l’operato in Sicilia”.

E così, da un escamotage all’altro, la nomina è andata in porto. E oggi il nuovo cda si è insediato. È composto appunto dal presidente Sami Ben Abdelaali, e da Adoldo Landi e da Angela Maria Peruca in qualità di consiglieri. Il passaggio di consegne fra il commissario straordinario uscente Antonio Carullo e il presidente Sami Ben Abdelaali è avvenuto nella sede dell’Istituto, a Palermo, alla presenza del Collegio straordinario dei revisori, presieduto da Marcello Giacone e del direttore generale dell’ente Vincenzo Minì. Il neo presidente ha incontrato il “personale al quale ha chiesto di impegnarsi per un rilancio dell’istituto che è un interlocutore fondamentale per le imprese cooperative siciliane, alle quali consente un accesso al credito trasparente e rapido, applicando alle operazioni di finanziamento diretto un tasso di interesse assai basso – attualmente parti allo 0,27% annuo, consentendo così a queste imprese , afflitte da problemi di sottocapitalizzazione e di mancanza di liquidità e spesso non affidate dalle banche tradizionali, di potere presentarsi sul mercato con maggiori caratteristiche di solidità finanziaria”. Sami ben Abdelaali, per sua parte, ha garantito il massimo impegno da parte del consiglio di Amministrazione per assicurare la crescita ed il consolidamento dell’Ircac. Polemiche, interrogazioni e norme “aggirate”, sono già dietro le spalle. Ma su quella nomina pendono ancora due esposti ad Anac e Procura della repubblica. Intanto, Crocetta piazza un altro fedelissimo nel sottogoverno. Nei giorni in cui inizia ad accendersi la campagna elettorale.


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