Schifani e la mossa delle deleghe: caos nella maggioranza

Schifani e la mossa delle deleghe: caos nella maggioranza

L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il tentativo di mediazione sull’emendamento relativo ai ristori a Comuni che ospitano eventi e siti archeologici

PALERMO – Il centrodestra implode dopo il voto in aula. Le recenti decisioni del presidente Renato Schifani mettono nero su bianco una crisi evidente.

La doppia mossa

Il combinato disposto della scelta di sottrarre la delega alla Programmazione dei fondi extraregionali e al Pnrr all’assessore Marco Falcone e di delegare l’assessore Luca Sammartino ai rapporti con Galvagno e con il Parlamento è destinata a innescare una frattura di difficile composizione. Ma andiamo con ordine e riavvolgiamo il nastro. Riassumere su di sé una delega così importante equivale nei fatti a un commissariamento dell’assessorato all’economia, una scelta che depotenzia ulteriormente il ruolo di Falcone e fa il paio con la consulenza (elargita nei mesi scorsi) a Gaetano Armao, chiamato a curare i rapporti con Bruxelles e Roma in materia di finanziamenti. 

Falcone e Galvagno nel mirino

L’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il tentativo di mediazione di Falcone sull’emendamento relativo ai ristori a Comuni che ospitano eventi e siti archeologici in sede di approvazione del ddl collegato. La linea dettata da Palazzo d’Orleans non prevedeva mediazioni tanto che anche il presidente Gaetano Galvagno, reo di volere proseguire la seduta per approvare l’emendamento (che andava ben oltre la vicenda di Taormina ma riguardava tutti comuni che ospitano parchi archeologi), è finito nel mirino del presidente. Perplessità legate a questione di natura tecnica filtra da Palazzo.

Mercoledì sera, come riportato nelle cronache parlamentari, tra i due sono volate parole grosse con minacce di dimissioni annesse (che Schifani smentisce). La manovra di Galvagno in aula è stata stoppata dal vice presidente Luca Sammartino al quale il giorno seguente Schifani assegna il compito di curare i rapporti con l’assemblea e con lo stesso presidente Galvagno. 

Una rottura “simbolica”

Una scelta che sul piano istituzionale ha un valore simbolico forte, considerando che Galvagno rappresenta il Parlamento e svolge una funzione di arbitro che nei fatti segna un’asse interno alla maggioranza in chiave Forza Italia-Lega e mette all’angolo FdI. I meloniani difficilmente staranno a guardare, al netto della presa di posizione pubblica dell’assessore Scarpinato. Il tutto a beneficio di Cateno De Luca che lancia strali dalle sue dirette facebook dopo il pasticcio che ha bloccato i lavori di Sala d’Ercole gettando nel caos la maggioranza. Il sindaco di Taormina sentitamente ringrazia per l’involontario assist.


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