PALERMO – Il gip del tribunale di Palermo Fabio Pilato ha sostituito la misura cautelare in carcere eseguita ieri nei confronti dell’ex responsabile della protezione civile di Agrigento Maurizio Costa, con quella degli arresti domiciliari.
Costa ai domiciliari, le accuse
Accolta, in tale direzione, l’istanza presentata dal legale di Costa, l’avvocato Fabrizio Di Paola del Foro di Sciacca, che ha motivato la richiesta con lo stato di salute del suo assistito. Coinvolto nell’indagine sulla famiglia mafiosa di Sciacca, che ieri è culminata con 7 provvedimenti restrittivi, Costa è accusato di corruzione e falso.
Tra le diverse accuse a lui rivolte dai magistrati della Dda di Palermo, c’è anche quella di avere affidato, come dirigente della protezione civile, l’intervento per l’allestimento dell’hub vaccinale nel comune di Sciacca ad un imprenditore edile, Giuseppe Marciante, nipote di Domenico Friscia. Quest’ultimo è considerato dagli investigatori il capomafia di Sciacca.
La difesa di Costa fa sapere che presenterà istanza al tribunale del Riesame per la revoca della misura cautelare, contestando la sussistenza degli indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari.