Scionti: "Il progetto di vita di Agata: amare è servire" - Live Sicilia

Scionti: “Il progetto di vita di Agata: amare è servire”

Il saluto alla città di Monsignor Barbaro Scionti.

Prima del giro esterno
di
2 min di lettura

Carissimi Concittadini e amici di S. Agata,

fedeli a questo atteso momento ci ritroviamo insieme per accogliere le reliquie della nostra amata S. Agata.

S. Agata è con noi, in mezzo a noi, fra la gente. I catanesi del suo tempo la conoscevano e la stimavano per essere una “Vergine consacrata a Dio”. Consacrata al Signore Gesù, Ella ha vissuto la sua esistenza terrena con l’unica preoccupazione di piacere al Signore in tutto. Questa “preoccupazione” l’ha accompagnata per tutta la vita fino a quando nel carcere ha potuto dire “ti ringrazio Signore Gesù, Maestro Buono, che mi hai reso forte nei tormenti; adesso donami di giungere …

(“Signore, tu mi hai creata e custodita fin dalla mia infanzia e nella giovinezza mi hai fatto agire virilmente. Hai tolto da me l’amore del mondo, hai preservato il mio corpo dalla contaminazione, mi hai fatto vincere la ferocia brutale del carnefice, il ferro, il fuoco, le catene, mi hai donato fra i tormenti la virtù della pazienza. Ti prego, Signore, accogli ora il mio spirito. È tempo che io lasci questo mondo per giungere alla tua misericordia”.)

Da quel momento drammatico e solenne, al termine dei suoi giorni, protese nell’abbraccio eterno col suo Signore, Agata smette di preoccuparsi di se ed inizia a preoccuparsi invece di noi, di Catania, della sua gente, dei suoi devoti. Da quel momento, fino ad oggi, ed ancora nel futuro, S. Agata ha un’altra preoccupazione: se anche noi catanesi e non, suoi devoti, possiamo essere graditi al Signore. S. Agata si preoccupa di noi e ci chiede di fare un bell’esame di coscienza: pensi che il Signore Gesù è contento di te? Le tue parole, i tuoi gesti, il tuo modo di vivere è gradito al Signore? Affronti le tue responsabilità in famiglia, al lavoro, con gli amici con la preoccupazione di essere gradito al Signore?

Ma perché dovremmo avere una tale preoccupazione? Cosa davvero fa piacere al Signore?

Dio è Amore: l’Amore è fedeltà, lealtà, giustizia, dono di sé. Facciamo piacere al Signore quando siamo fedeli nel nostro impegno cristiano, quando siamo leali nell’ammettere le nostre povertà e mediocrità, sappiamo chiedere scusa quando abbiamo sbagliato e sappiamo invocare il perdono di Dio e dei fratelli, quando non facciamo preferenza di persone, di ruoli (cercando quelli importanti), quando diciamo no alla violenza (anche morale) e sappiamo stare gli uni accanto agli altri senza sopraffare nessuno.

Facciamo piacere al Signore quando mettiamo da parte i nostri progetti e desideri (anche giusti e belli) ci doniamo nel servizio secondo i bisogni e le indicazioni del tempo e delle persone. Amare è servire, spendersi; sprecarsi per amore è il progetto di vita di Agata (“Chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà” Mt 16,25)

CITTADINI W S. AGATA

 


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