MINEO – Una ventina di immigrati originari del Mali, ospitati nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo, ha lanciato sassi contro gli agenti di polizia. Sei agenti sono rimasti feriti. E’ stato fatto uso di lacrimogeni per mettere in sicurezza il personale della struttura, che ospita 2.800 extracomunitari in attesa dello status di rifugiato politico. I rivoltosi hanno anche danneggiato alcune strutture e dato fuoco a cassonetti dell’immondizia. Motivo della sommossa, la cui scintilla è stata data dal fermo di un connazionale accusato di aver aggredito alcuni esponenti delle forze dell’ordine, i tempi lunghi di attesa per il riconoscimento dello status di rifugiato.
E di emergenza la Cara di Mineo ha parlato anche la Rete Antirazzista Catanese che si occupa da tempo di segnalare eventuali presunte violazioni dei diritti umani nei confronti dei richiedenti asilo, e che dà una versione completamente differente, parlando di violenta repressione da parte della forze dell’ordine. “Da stamattina – si legge in una nota firmata dalla Rete – in seguito all’arresto di un richiedente asilo del Mali reo di aver scavalcato la fila per la colazione, è in corso una protesta dei migranti a cui è seguita una violenta repressione all’interno del Cara. I media sono invitati a darne notizia ed a monitorare la continua violazione dei diritti umani dei richiedenti asilo, in un Cara che dall’inizio del 2013 ha aumentato di oltre il 50% le presenze, con ulteriore deterioramente delle minime condizioni di vivibilità, causa delsusseguirsi di proteste. Come da anni sosteniamo il Cara è solo un laboratorio di politiche segregazioniste per il business del consorzio di cooperative che lo gestisce”.
Unas situazione estremamente delicata, quella del Cara di Mineo, subita anche dalle Forze dell’ordine, il cui sindacato Cosip – Coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia – parla di situazione divenuta ingestibile. “La situazione oggi è ben lontana da quella esistente al momento dell’inaugurazione – ha affermato Gaetano Anastasio, rappresentante Cosip. Questa inizialmente fu infatti ben accolta dai residenti locali che speravano in vantaggi economici e di visibilità. Speranze presto infrante dal clima di vero e proprio incubo che attulmente gli abitanti del luogo stanno vivendo”. Anastasio sottolinea come all’interno del centro Cara di Mineo “si assista giornalmente a tantissime anomalie e situazioni illegali causate dalla mancanza di attenzione sugli ospiti”. “E’ assurdo – spiega ancora – che per controllare una comunità di circa 2.800 persone siano presenti soltanto 30 operatori di Polizia. Chiaramente lo stato d’animo dei poliziotti prestanti servizio è a terra e la situazione avvilente, considerato che sono troppo pochi e rischiano seriamente la propria incolumità fisica”. “La vita – aggiunge il sindacalista – è molto difficile anche per quella gran parte di ospiti che continuamente subiscono angherie e soprusi di ogni genere a parte di altri individui che con arroganza e violenza dettano legge all’interno della struttura stessa: il tutto senza che le Forze dell’Ordine se ne accorgano ad eccezione di qualche caso in cui sono stati individuati i responsabili dei reati”. “E questo – conclude – non a causa di negligenza da parte di queste ultime, ma per via della gravissima carenza di uomini”.