Enna e Caltanissetta, finita la Dad si torna a scuola: la mappa del rientro - Live Sicilia

Enna e Caltanissetta, finita la Dad si torna a scuola: la mappa del rientro

Nel cuore della Sicilia si torna in classe a macchia di leopardo

Nel cuore della Sicilia è iniziato il rientro in classe dei ragazzi delle scuole dopo le vacanze di Natale e soprattutto dopo i giorni della didattica a distanza, ordinata in tutta l’Isola a causa dello spaventoso aumento di contagi da Covid 19 delle ultime settimane. Il rientro procede a macchia di leopardo. A Caltanissetta già oggi ha suonato la prima campanella per i ragazzi delle scuole elementari e medie, mentre le superiori hanno scioperato, con un’adesione altissima tra gli studenti di tutte le scuole del capoluogo, che chiedono un rientro più sicuro e minacciano nuove azioni di protesta, qualora le rassicurazioni fornite questa mattina non trovassero riscontro entro sabato. A Enna, invece, il ritorno nelle classi è previsto domani, dopo l’annullamento, da parte del Tar, dell’ordinanza emessa dal sindaco Maurizio Dipietro. In provincia alcuni centri riprenderanno solo giovedì.

A Caltanissetta il giorno del rientro in classe. Il sindaco: “Il ministero avrebbe potuto essere meno rigido”

Da oggi è ripresa l’attività scolastica in presenza nelle scuole elementari e medie del capoluogo nisseno. “Nella nostra città oggi le lezioni sono riprese regolarmente – spiega il sindaco Roberto Gambino – ovviamente non possiamo prendere provvedimenti nella misura in cui il numero dei contagiati è inferiore a quello stabilito dalla legge. La mia posizione è che il ministero avrebbe potuto prendere una posizione sicuramente meno rigida, visto che il picco della pandemia a quanto pare è già arrivato o sta arrivando. Se fossimo andati 15 giorni in Dad non sarebbe successo nulla. Certo, per quanto riguarda la scuola primaria, una fascia di popolazione che è poco vaccinata, il rischio è notevole. Io avrei fatto così: altri quindici giorni in Dad. Però, visto che hanno preso questa decisione, non possiamo andare contro una scelta del governo”.

Le rivendicazioni dei ragazzi delle superiori: più sicurezza, mascherine, distanziamento e Dad per chi non ha gli esami

I ragazzi delle superiori questa mattina non sono entrati in classe. L’adesione allo sciopero è stata altissima, anche se non si conosce il dato ufficiale. Hanno incontrato il sindaco Gambino e consegnato un documento al Comune, indirizzato anche al prefetto, in cui chiedono, tra i vari punti, altri “15 giorni di “Dad” per quanti non sono prossimi agli esami di maturità”, “la fornitura giornaliera delle mascherine FFP2 a tutti gli studenti delle classi che svolgeranno le lezioni in presenza, nonché migliori premure del distanziamento in classe”; “ingressi scaglionati di tempo e di luoghi d’ingresso per evitare possibili assembramenti”; “corsia preferenziale per le vaccinazione degli studenti o apertura di centri vaccinali esclusivi per studenti e personale scolastico”. E dal canto loro, i rappresentanti si impegnano fin da subito a invitare i loro coetanei “della base studentesca ad evitare ogni forma di possibile assembramento anche fuori degli orari scolastici, perché il virus non circola solo a scuola ma anche con i nostri comportamenti sbagliati”. Le firme nel documento sono dei rappresentanti degli studenti delle scuole superiori di Caltanissetta e San Cataldo, Gaia Maria Ilardo, Alessio Domenico Randazzo, Gabriele Ventura, Mattia Giglio, Giorgio Giuffrida, Giuseppe Gallo, Simone Palmeri, Biagio Trobia, Riccardo Domanti, Veronica Mantione, Elisea Lentini, Francesco Patti, Ginevra Ciulla, Giulio Ferro, Filippo Grottadaurea, Alessandra Lana, Michelepio Macaluso, Vincenzo Misuraca, Angelo Barberi, Francesco Cappuzzo, Calogero Pio Giuseppe Polizzi, Lorenza Cannarozzo, Simone Bonincontro, Salvatore Savarino, Jessica Arcadipane, Ludovica Paci, Luca Sabella, Francesco Carletta e Gabriele Buscarino. “Abbiamo ricevuto delle risposte positive – afferma Gaia Ilardo, rappresentante dell’IISS “Luigi Russo” -. Ma abbiamo bisogno di soluzioni immediate, altrimenti lunedì ricominceremo la protesta. Noi vogliamo tornare a scuola in sicurezza, anche perché ci sono situazioni davvero difficili”. Si legge nel documento che lo svolgimento delle attività didattiche a distanza, con eccezione delle classi quinte, permetterebbe “la formazione di un luogo sicuro per gli studenti che andranno a scuola, diminuendo il rischio di esposizione al virus, tutelando così la salute individuale, dei propri cari e della comunità tutta; assicurando, invece, ai ragazzi che svolgeranno le lezioni a distanza l’assenza di esposizione al rischio e la possibilità di apprendimento pari per tutti gli alunni della classe, non garantito con la didattica in presenza, nell’eventualità di positività tra gli studenti”.

A Enna i ragazzi delle scuole tornano in classe a partire da domani. In alcuni centri della provincia da giovedì

Il Tar Sicilia in sede cautelare ha sospeso l’ordinanza del sindaco di Enna Maurizio Dipietro con cui si disponeva di fatto che si andasse avanti con la didattica a distanza. E dunque da oggi si torna in classe con le lezioni di presenza. “Riteniamo di aver rispettato tutti i presupposti di legge e resto convinto che il bene primario da tutelare sopra ogni altro rimanga quello della salute. Ciò non toglie che rispetteremo il decreto cautelare del giudice amministrativo e dunque da domani si ritornerà in classe”, ha commentato a caldo il sindaco Dipietro. Che poi ha aggiunto: “Credo sia opportuno evidenziare che abbiamo adottato l’ordinanza facendo riferimento all’ordinanza del presidente della Regione, il quale autorizzava i sindaci in zone rosse e arancioni a emettere ordinanze ove vi fossero particolari ragioni di pericolo. Val la pena di ricordare, infatti, che Enna è stata ed è tutt’ora oggetto di contagi in una misura particolarmente elevata, tanto che l’Asp aveva addirittura richiesto la proclamazione della zona rossa. Abbiamo, poi, chiesto alla stessa Asp il parere di competenza, al fine di sospendere le lezioni in presenza e abbiamo ricevuto parere favorevole. Quindi non solo riteniamo di aver rispettato tutti i presupposti di legge, ma resto convinto che il bene primario da tutelare sopra ogni altro rimanga quello della salute. Ciò non toglie che rispetteremo il decreto cautelare del giudice amministrativo”. In altri centri della provincia, come a Leonforte e Troina, si rientra in classe giovedì.


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