Scuola, la carica dei diecimila |Allarme rosso per il traffico - Live Sicilia

Scuola, la carica dei diecimila |Allarme rosso per il traffico

Mattinata di passione per gli automobilisti: il corteo degli studenti arriva in Corso Italia, viale Libertà, via Umberto. A manifestare è anche la Cgil. L'hashtag su twitter è #24N. Il video sull'occupazione dell'istituto Archimede. GUARDA LE FOTO

Emergenza scuola
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CATANIA – L’onda della protesta degli studenti invade la città. Stamattina in migliaia sono sulle strade del centro per un corteo da allarme rosso: lontano dei tracciati soliti, i ragazzi catanesi arrivano in Viale XX Settembre e Corso Italia, e terminano la manifestazione alla Villa Bellini. Durante la notte ci sono state assemblee e riunioni: rimangono le occupazioni al Principe Umberto e all’Archimede – al Galilei la protesta continua dopo il ritrovamento di amianto nella scuola – e negli altri casi gli studenti hanno fatto una pausa per ricaricare le batterie in vista dell’appuntamento di stamattina. Il tam tam corre anche via twitter: l’hashtag ufficiale per condividere messaggi e foto è #24N. Per le 5 di questo pomeriggio, inoltre, gira su Facebook un appuntamento per manifestare davanti al Teatro Sangiorgi dove è previsto l’arrivo del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri.

Gli studenti sanno già gli effetti del corteo sul traffico, e per questo è già pronto il volantino per gli automobilisti: “Scusate il disturbo – c’è scritto – stiamo scioperando per voi”. “Ci sono tutti gli studenti delle scuole della provincia – spiega a LiveSicilia Catania Matteo Iannitti del Movimento Studentesco Catanese – compresi gli istituti di Acireale e Caltagirone. Sappiamo che oggi ci sono manifestazioni anche ad Adrano e Paternò. Speriamo di replicare i 5mila partecipanti dello scorso corteo: partiamo da Piazza Roma alle 9:30, continuamo in viale XX Settembre e Corso Italia e poi giriamo a destra per Viale Libertà, raggiungiamo via Umberto e concludiamo alla Villa Bellini. Un percorso studiato apposta per comunicare con quella parte della città che di solito non viene coinvolta dalle manifestazioni: inoltre, oggi è sabato e molti uffici istituzionali sono chiusi, quindi scendere in via Etnea e manifestare davanti la Prefettura non avrebbe senso”.

Tutti in strada per protestare contro la legge Aprea, in discussione in Parlamento. La protesta, sposata inizialmente anche da Cisl, Uil, Snalf e Gilda, è condivisa adesso soltanto dai Cobas e dalla Cgil: “permangono – spiega la Camera del Lavoro – tutte le ragioni dello sciopero dopo l’incontro con il Governo”. Il sindacato protesta contro il tentativo di non far rispettare il contratto di lavoro: “L’aumento degli scatti stipendiali per il personale della scuola – aggiunge – è uno scippo al salario accessorio e all’offerta formativa degli studenti. Ma oltre il danno la beffa: l’incremento salariale dovrà essere compensato dall’aumento della produttività! Ritorna l’idea, mai abbandonata, dell’aumento delle ore di lavoro per il personale della scuola a parità di stipendio. Nessun accenno viene fatto sulla stabilizzazione del personale precario docente ed ATA sempre più provato dai tagli e dall’incertezza del futuro. Riteniamo – conclude – che il nostro Paese per uscire dalla grave crisi economica debba investire sulla crescita, sulla innovazione e la competitività, in poche parole debba investire sul lavoro e sui giovani; tutto questo non si concilia affatto con gli enormi tagli alla Scuola Pubblica che ancora di più impoveriranno il nostro Paese”.

Fino alla notte scorsa molte scuole della città sono state occupate ed autogestite. Il Liceo Scientifico Principe Umberto e l’Archimede sono stati gli unici a mantenere il presidio studentesco. Autogestione, invece, per l’Istituto d’Arte e per il Vaccarini: “Gli studenti – spiega Iannitti – hanno voluto rimanere lucidi e per questo le occupazioni dei giorni scorsi si sono esaurite naturalmente”.

A rimanere in allarme, però, è il Galileo Galilei: proprio durante l’occupazione gli studenti hanno scoperto amianto all’interno dell’istituto. Si tratta di una tettoia che si trova sotto una finestra. E’ stata una docente ad accorgersi del problema: “ma il personale della scuola – sostengono gli studenti – lo sapeva e non ha mai preso provvedimenti”.


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