Scuola, la protesta dei sindacati |"Questo concorso non s'ha da fare" - Live Sicilia

Scuola, la protesta dei sindacati |”Questo concorso non s’ha da fare”

Molti i punti interrogativi posti dai sindacalisti del comparto scuola riguardo al concorso annunciato dal ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, che dovrebbe immettere in ruolo circa 1.600 docenti in Sicilia. Ecco le loro voci.

PALERMO – “Questo concorso va bloccato: è l’ennesima truffa di stato”. E’ il messaggio lanciato da Cobas Scuola Palermo, riguardo al concorso che dovrebbe immettere in ruolo 11.892 docenti, circa 1.600 in Sicilia. Concorso che, secondo quanto annunciato dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, sarà bandito il prossimo 22 settembre. Ma sono molti i punti interrogativi posti dai sindacalisti del comparto scuola. Anzitutto il costo, che sarà di “circa 120 milioni di euro. Soldi che verranno meno al ministero dell’Istruzione, che negli ultimi tre anni ha tagliato 8 miliardi e fatto saltare 28 mila docenti e 50 mila unità del personale Ata”.

Il concorso, secondo i Cobas, sarà valido per i prossimi tre anni, durante i quali saranno progressivamente messi in ruolo gli undicimila vincitori, perché le assunzioni andrebbero di pari passo ai pensionamenti. I problemi, infatti, secondo i sindacalistI, arrivano in vista della riforma previdenziale varata dal governo Monti: “Avremo il blocco del turn-over fino al 2017 – spiega Giovanni Denaro dell’esecutivo provinciale Cobas Scuola – per il prossimo anno ci sarà un crollo dei pensionamenti in Italia a circa 4.800 a fronte dei 21 mila pensionamenti di quest’anno. La riforma Monti è servita solo per fare cassa. Questo concorso è così divenuto uno strumento di propaganda per far credere ai cittadini che la situazione si stia sbloccando, quando, in realtà, è ancora in una profonda empasse: alcune classi di concorso rimarranno ancora bloccate per molti anni”.

Nel frattempo però ci sono i vecchi precari della scuola. Olivia Orlando insegna Storia e Filosofia, ha 61 anni, 24 dei quali vissuti da precaria: “Sono terza in graduatoria e temo di non poter più raggiungere il mio sogno di entrare di ruolo. Rischio anche di non avere più la possibilità di poter effettuare supplenze annuali, e per me, a pochi anni dalla pensione sarebbe veramente drammatico”. Maria Sparacina, 49 anni, si definisce invece “un’artigiana della scuola”, che da due anni procede a singhiozzo con le supplenze assegnate: “Con la graduatoria del concorso che ho sostenuto nel ’99 sarei potuta entrare di ruolo. Io che ero la giovane 13 anni fa, adesso non lo sono più e mi ritrovo con alle spalle un concorso che probabilmente non sarà più valido”. Non è certa di partecipare al bando: “Non so se devo mettere un punto su quella che è stata la mia vita. Con due bambini non so se avrò il tempo di prepararmi a un concorso che, tra l’altro, ho già superato più di dieci anni fa”.

“Abbiamo ben 165 mila persone nelle graduatorie ad esaurimento che aspettano di essere messi in ruolo – aggiunge Denaro – persone che hanno già fatto un concorso negli anni novanta, o che hanno provato ad entrare nelle scuole di specializzazione, che hanno conseguito master e dottorati. Le graduatorie create in seguito al concorso bandito nel 2000 saranno cancellate e le immissioni in ruolo saranno dimezzate”.

Gli aspiranti docenti di ruolo, dall’altro lato, non potranno essere definiti “giovani”. “Se per giovani parliamo dei laureati negli ultimi anni – spiega Giorgia Listi, membro dell’esecutivo Cobas Scuola di Palermo – prima dovranno essere abilitati attraverso il Tfa. Al costo di quasi 3 mila euro, i giovani potranno accedere al nuovo concorso che, gli viene promesso, si terrà entro maggio 2013”. Secondo i Cobas, insomma, chi riesce a superare il Tfa non riuscirà a partecipare a questo concorso, ma non solo: “Chi conclude il Tfa quest’estate – aggiunge la sindacalista – dovrà aspettare che si concludano le assunzioni di questo nuovo concorso. Oltre al bando di nuovi concorsi dovrà attendere cioè il 2016, proprio perché nel frattempo dovrà andare in pensione un numero di docenti corrispondente a quello dei vincitori del prossimo concorso”. Insomma: “ci sono i soldi, ci sono i posti: basterebbe – conclude la Listi – assumere la gente che già c’è e che già ha le qualifiche per svolgere questo lavoro”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI