Se anche mettere un cartello| diventa un'odissea... - Live Sicilia

Se anche mettere un cartello| diventa un’odissea…

Il consigliere di circoscrizione Nicolao chiede al Comune di mettere un cartello di divieto di accesso in via Bologna, per evitare ingorghi e blocchi stradali. Ma dopo un anno, a Palazzo delle Aquile stanno ancora riflettendo sul da farsi.

via giardinaccio
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PALERMO – Palermo, si sa, non è mai stata una città “facile”. Grandi problemi, mille emergenze, questioni spinose che vanno avanti da decenni. Ma nella quinta città d’Italia capita che anche le piccole cose diventino problemi burocratici a volte insormontabili. Come piazzare un cartello, per esempio, un semplice cartello di divieto di accesso per impedire che le automobili provenienti da due diversi sensi di marcia restino imbottigliate in una via stretta del centro storico.

E che ci vuole?, potrebbe domandarsi qualcuno. Be’, la risposta non è così semplice come potrebbe sembrare. Lo ha dovuto imparare a sue spese Antonio Nicolao, consigliere della Prima circoscrizione, che circa un anno fa si è accorto della mancanza di un semplice cartello che però provoca tanti disagi. Siamo in via Giardinaccio, una strada che collega idealmente via Maqueda a via Roma ed è pertanto molto trafficata. Una strada che però è stretta, anzi strettissima, tanto che due automobili insieme non ci passano.

Il senso di marcia corretto è quello che da via Maqueda porta verso via Roma: via Giardinaccio, infatti, dopo una svolta a destra si collega con via Bologna, strada che arriva sino in via Roma. Quindi, a rigor di logica, all’ingresso di via Bologna (venendo da via Roma) dovrebbe esserci un cartello di divieto di accesso. Che invece non c’è. E la conseguenza sono i ripetuti ingorghi dovuti alle macchine che si incontrano e restano bloccate senza che si riesca a capire chi ha ragione e chi no.

Un problema da niente, ha lì per lì pensato Nicolao, che ha dapprima fatto una semplice richiesta al Centro storico che gli ha per giunta dato ragione, chiedendo all’Amat di provvedere. Nel frattempo sono passati i mesi, Nicolao ha fatto approvare anche una mozione e svolto due sopralluoghi, finché l’Amat non si è accorta che manca un’ordinanza dell’Ufficio Traffico. Insomma, per il senso unico non basta un cartello ma ci vuole anche un atto ufficiale. E malgrado due richieste, dal Traffico si attende ancora risposta.

Nicolao, per conto suo, si è anche offerto di pagare il cartello di tasca propria per accorciare i tempi. Ma questo per la legge e la burocrazia non basta. Serve l’ordinanza, e anche con urgenza. E mentre gli uffici comunali si scrivono a vicenda e a Palazzo delle Aquile tentano dopo un anno di dirimere l’annosa questione, i palermitani continuano a restare bloccati in via Giardinaccio. Aspettando il cartello.

 

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